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21 Maggio 2013

SDH DARK SATANIC MILL

2013 - Sham Foundation/Autoproduzione
[Uscita: 19/05/2013]

sdhQuando si parla genericamente di “punk” si dice tutto e niente, esattamente come succede con la parola “rock”.  Le coordinate di riferimento musicali, temporali, geografiche sono più che molteplici, e si va dal punk più radicale ed impegnato a quello da FM finto e svendutosi al sistema (Green Day, Sum 41, Blink 182), che delle originarie tematiche dirompenti, antagoniste al sistema – bands inglesi  ’70 ed ’80 come Crass, Poison Girls, Flux of Pink Indians ne sono esempio eloquente - non hanno ormai più nulla. Per fortuna in Italia nel terzo millennio esistono non poche realtà individuali  e regionali (come la Sardegna) che hanno conservato i connotati musicali e contenutistici più incontaminati ed autentici dell’essenza punk: tra esse brillano bands come i Loose, The Doggs,  ma anche i reatini SDH,  di cui non è la prima volta che ci occupiamo, formati essenzialmente da Nazzareno Martellucci (voce solista, chitarra, arrangiamenti brani, autore dei testi) e da Daniele Colantoni (chitarre, compositore dei brani), artefici  dal 1992, anno della loro nascita, di tre  preziosi ed efficaci documenti sonori punk: “Engagé” (2006, Sham Foundation/Nicotine Records), “Mess It Up” (2009, Sham Foundation) ed il nuovo “Dark Satanic Mill” (Sham Foundation), uscito da qualche giorno al momento in cui scriviamo e dalla lunga e sofferta gestazione.

 

L’inizio della registrazione risale all’Agosto 2010, finito a Febbraio 2012, ancora autoprodotto e recante – come i primi due lavori - una copertina e veste grafica molto personali, coloratissime, ricche di simboli ed allusioni ai contenuti dei brani, con la novità graditissima che questa volta non si tratta di un CD ma di un bel vinile: insomma i due hanno voluto fare le cose per bene. Ecco cosa ci ha detto a riguardo Nazzareno Martellucci durante un’intervista informale: “Il fronte della copertina è la rielaborazione di un manifesto degli wobblies, mentre il retro ne è una estrapolazione. L’interno è una rielaborazione di un gioco di ruolo degli anni '70 chiamato "corteo" dove venivano contrapposti manifestanti contro forze dell'ordine”. Intorno ai due punkers, nei loro lavori, hanno ruotato -  sorta di band work in progress - molti strumentisti e batteristi,sdh addirittura un coro gospel ed un trombettista in Mess It Up: qui i batteristi che si avvicendano sono due, Dumm Dumm Moreno e B.Terzi. Gli otto brani di questo eccezionale Dark Satanic Mill, registrato in perfetta bassa fedeltà, focalizzano meglio che in passato il punk degli SDH: un magma ribollente e noise di chitarre sfrontate ed anarchiche che a volte sembrano fratturarsi, cambiare direzione ritmica rimettendo tutto in discussione; Nazzareno e Daniele strapazzano le loro corde con una furia davvero micidiale, letale!

 

Solo brandelli di soli ‘n.young-hiani’ (una fissa dei due SDH) qua e là, soprattutto nella finale Cock..stom’s heads (F.M.B.H.). Brani quasi mai veloci ed hardcore, ma piuttosto metodicamente implodenti, violenti, con riferimenti ‘storici’ chiari e seminali, il punk californiano ’70-’80 (già riconoscibile nel primo lavoro Engagé), Stooges, Mc5, ma questa volta anche – splendidamente - i Pere Ubu anarchici e post industriali del primissimo album “The Modern Dance”, per effetto delle modalità con cui Nazzareno affronta i suoi testi in lingua inglese: più che cantarli li urla, li declama, li strazia (un po’ come David Thomas) con calma lucida ed assassina. Ma soprattutto denuncia Nazzareno Martellucci, ed è meglio sia ancora lui, punker e biker non più giovanissimo, a spiegare in prima persona i contenuti attualissimi e scottanti di Dark Satanic Mill: il titolo del disco è la citazione di una frase di una poesia di William Blake. La critica del sistema bancario/monetario/finanziario/produttivo è il tema di tutto il disco, a parte qualche divagazione da interpretare come fuga dal sistema. E’ dal 2008 che sono andato in fissa con l'analisi del meccanismo monetario ed ho cominciato a pensare che questo è il nocciolo del problema. Mi sono studiato una quantità di materiale impressionante su tutta questa faccenda, facendomi violenza in quanto sono totalmente allergico alla finanza ed economia. Nei miei testi ho preferito una forma semplice "a slogan" perchè volevo un messaggio facile e diretto”.

 

 

sdh3A questo punto i contenuti politicamente antagonisti ed anti-sistema di brani come A party in my ass hole, Heartfelt condolences, Strike the system down, Cock..stom’s heads appaiono chiarissimi sin dai titoli, volgarmente, politicamente e volutamente scorretti. Quello degli SDH e di Dark Satanic Mill è un punk maturo ed adulto fuori dal tempo e dagli hype musicali delle vane fabbriche discografiche del successo, è un pugno nello stomaco del sistema,  un irriverente Kick Out The Jams – invito alla rivolta nell’Italia sfasciata e decadente del terzo millennio, individuando lucidamente e senza inutili metafore i reali nemici del popolo: sta dalla parte dei più deboli, di chi ha perso lavoro, casa, ragioni per andare avanti, e magari in qualche caso individua nel suicidio l’estrema ratio negativa. ----- "Will rise another day/ someone have to pay/ if we have the balls/ kill them all. turn out the video games/ turn out the TV jail / this time we can't fail/ kill them all. leaves back money's lies/ IMF want the crises/ bank's bosses are the enemies/ kill them all. get back our jobs/get back our home/get back our world/ kill them all" (Strike the system down).

 

 

Ed ancora ci ha detto Nazzareno: “Il processo Ruby torna a bomba, perché Bitch for showbiz  parla di quello che si è disposti a fare per acquisire "potere", nel caso specifico diventare una concubina del leader. Ho parlato di acquisizione di potere erroneamente, scusate (è un altro brano che sto scrivendo adesso) intendevo "ricerca di visibilità mediatica” “. ----- "Premier's girl, whore of his friends/You are the fluffer for rich men/queen of the bitches, just for show-biz/ dancin' in the wild parties"  (Bitch for showbiz).

Brani come 99% , Burn Me, Fried refrain non sono certo adatti per festicciole di pischelli e spitinfie - per quelle servono Green Day, Sum 41, Blink 182 - alle prese con i primi attacchi adolescenziali di testosterone ed i primi bollori: sprigionano un acuto dolore esistenziale, esprimono i disperati tentativi di sopravvivenza di chi annaspa trovandosi in un vicolo ciecosdhdue e reagisce con gli unici sentimenti possibili: rabbia ed odio. Dark Satanic Mill è un lavoro di levatura internazionale, non abbiamo il minimo tentennamento a dichiararlo, anzi lo scriviamo con orgoglio: ebbene un disco del genere, pensate, non è riuscito e non sta riuscendo a trovare un minimo di distribuzione, è davvero uno sconcio! Aderiamo ad una piccola richiesta della band: potete farlo vostro tramite pagamento di 11 € con paypal a sdh@hotmail.it , ve lo consigliamo perché si tratta davvero di un bell’oggetto. Grazie SDH, grazie Nazzareno e Daniele per il vostro impegno militante: Distorsioni Net supporta il punk italiano, e voi ne siete tra i portatori sani più micidiali.

 

 

 

 sdhamessitup

Tracklist

Fried refrain – Strike the system down – Bitch for showbiz – Heartfelt condolences – 99% - Burn Me - A party in my ass hole – Cock..stom’s heads (F.M.B.H.)

 

 

 

Discografia SDH

 

- Engagé  (2006, Sham Foundation/Nicotine Records)                          

engagé

- Mess It Up (2009, Sham Foundation)

 

- Dark Satanic Mill (2013, Sham Foundation)

 

 

 

 

 

 

Voto: 8/10
Pasquale Wally Boffoli

Video

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