Nino Bruno e le 8 tracce CUORE DESERTO

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Il ritorno di Nino Bruno e le 8 tracce non sorprenderà chi segue il gruppo dagli esordi. "Cuore Deserto" potrebbe essere l'album non scritto negli anni gloriosi del pop/rock italiano degli anni sessanta e settanta. Echi de Le Orme come degli Oliver Onions (Tips for winter).  Ed in effetti  potrebbe essere una raccolta di main themes dei film della nostra infanzia antica. Ma c'è ben altro. Le emozioni che, romantiche, esplodono da La seduzione della notte rimandano a umbratili armonie degne dei primi e grandi New Trolls. Progressive? Schegge latenti.

Ma molta bella musica italiana. La voce del leader ammalia con semplice, sincera dolcezza. Suggestioni analogiche. Il country/rock vetero lisergico di Cavallino dove vai conquista col suono (forse) di una Rickenbacker ben suonata. The pain not the sin scivola sinuosa.

Suadente il clarinetto di Massimiliano Sacchi. Davvero bella Fa bene il mio soldato fra Syd Barrett e i Byrds. Forse il brano più  diretto. Di certo il più coinvolgente. Le voci di Zaira, Annalisa Madonna, Guidonia rendono il tutto, qualora ce ne fosse bisogno, più garbato. Echi di David Gilmour in Spettro traduci. Non crediamo servano altre parole per riportarvi le sensazioni provate nell'ascolto. E poi l'esperienza serve e Nino Bruno e le 8 tracce ne hanno, eccome. Bel disco.