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10 Marzo 2014 ,

Le Luci della Centrale Elettrica COSTELLAZIONI

2014 - La Tempesta Dischi
[Uscita: 04/03/2014]

luci-centrale-elettrica-costellazioni-firmamento-video-canzoneVasco Brondi ci aveva lasciato nel 2011 con un titolo che adesso appare profetico "C'eravamo abbastanza amati". Da quella data lì era in pratica scomparso dai radar, con grande euforia dei suoi numerosi denigratori ed altrettanta impazienza dello stormo dei suoi fedelissimi. Sì perché lui fino a prova contraria per molti teenager della generazione vuota figlia del web e della disoccupazione cronica è considerato un esempio da seguire. Un’ avventura la sua iniziata con un semplice demo che pervenuto nelle mani dell'onnipresente Giorgio Canali si era trasformato nel disco "Le luci della centrale elettrica" (2007) autentica rivelazione di un possibile talento in crescere. Testi non sense, un collage di frasi e scritti apparentemente senza nesso logico, un cantato molto più vicino al reading, un insieme nel complesso quantomeno bizzarro ma in ogni caso originale e fuori dai soliti binari. Ma se il gioco in quel disco tutto sommato funzionava benissimo nel successivo "Per ora noi la chiameremo felicità"  (2010) si capiva perfettamente che Brondi era prossimo alla burla vera e propria e di voglia di cambiare il suo metodo compositivo non ne aveva affatto. I quattro anni di silenzio precedenti a questo ultimo "Costellazioni" avevano fatto sperare in un pentimento con successiva redenzione del giovane ferrarese, conscio che non poteva andare avanti con dischi fotocopia pena l'esclusione dal club dei nuovi talentini e cantastorie dell'affollato rock club italico. Tra gli iscritti i vari Dente, Brunori sas, Colapesce che per motivi che qui ci sfuggono tanto riscaldano il cuore del pubblico italiano di nuova generazione.

 

Ma se c'erano persone, poche per la verità, che davvero credevano che Le luci della centrale elettrica avessero cambiato registro basta mettere il disco in play, farlo scorrere per 2-3 canzoni ed accorgersi che niente è cambiato. Canzoni che in questo terzo atto del Brondi pensiero sono addirittura 15, quasi una penitenza/punizione per 4 lunghi anni di silenzio. Aiuta Vasco in sede di produzione di questo disco anche Federico Dragogna dei  Ministri, gruppo che misteriosamente va per la maggiore qui da noi. Ancora titoli di canzoni, furbi ed ammiccanti, ruffiani fino al midollo: Punk sentimentale, I Sonic Youth, Blues del delta del Po, sono solo alcuni esempi ma i pezzi potrebbero chiamarsi invasco brondi qualsiasi modo visto le liriche random e disordinate che contengono. In La terra, L'emilia, la luna tanto per dire si citano nell'ordine Francesco Nuti, Franco Battiato e gli amati CSI. Ma ci sono anche pensieri per Michelangelo Antonioni e Fabrizio de Andrè, ma pure un po' di geografia non guasta mai ed allora: Berlino, Cracovia, l'ex Jugoslavia e la rivoluzione d'ottobre. Vasco erutta parole, versi e nomi a casaccio, senza criterio alcuno. Dice Brondi che "al giorno d'oggi non serve urlare per farsi capire e comprendere, una voce bassa e sussurrata può essere più convincente e rassicurante". Scimmiotta i CCCP e lo fa in versione disco, in Ti vendi bene, che in apparenza  potrebbe nascondere una frecciata velenosa al traditore e falso fedele alla linea Giovanni Lindo Ferretti, vedi i versi "bandiera rossa trionferà ma solo sulla costa del mare in tempesta". La discografia delle Luci della centrale elettrica è un loop senza fine, un ciclo reiterato di pezzi che compongono una suite infinita lunga tre dischi per due ore ininterrotte di nenie metropolitane. Se avete deciso che le canzoni di Vasco Brondi fanno per voi potete farvi regalare un suo disco a caso certi di non rimanere delusi. Del resto lui stesso ammette "ho fatto Costellazioni come se fosse il primo album della mia vita".

Voto: 4.5/10
Ricardo Martillos

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