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29 Aprile 2013 ,

Il Parto Delle Nuvole Pesanti CHE ARIA TIRA

2013 - Ala Bianca Group/Warner
[Uscita: 26/03/2013]

IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI "Che Aria Tira" ALA BIANCA GROUPBologna, inizio anni '90. Salvatore De Siena e Amerigo Sirianni danno vita a Il Parto Delle Nuvole Pesanti. Due album: "Alisifare" del 1994 e "Pristafora" del 1996 che vede l'arrivo di Mimmo Crudo, fanno si che la band calabro/emiliana irrompa nel panterico fall-out creativo e movimentista che permea quegli anni. Etno - rock, musica da banda, Nu - Folk. Era questo il Verbo allora ed il terzo disco, "4 battute di povertà" (1998), con la successiva partecipazione al concertone del Primo Maggio 1999, li consacra fra i paladini della scena sociale e musicale allora imperante. Svariati premi e riconoscimenti da allora ad oggi: tre premi Tenco, tour negli Stati Uniti, concerto per la pace a Baghdad, nomination al David di Donatello, selezione per i mille brani della storia della canzone d'autore italiana... solo per citarne alcuni. Ora, dopo quasi venti anni di musica, teatro, cinema e non solo, Salvatore De Siena: voce-cori-ritmiche-chitarre, Amerigo Sirianni: mandolino-chitarre-piano-synt-cori, Mimmo Crudo: basso-programmazioni- cori, ed i fedeli sodali Antonio Rimedio: fisarmonica-pianoforte-sax e Manuel Franco: batteria-cajon-darabuka, si ripresentano con il loro nuovo lavoro sempre teso a contaminare umori popolari, allegorie tradizionali e forma canzone più strettamente commerciale. Va detto che il disco è  ben suonato e ben prodotto, ma forse un po' datato.

 

Nelle dieci tracce poco cambia o si evolve rispetto all'euforia etno-folk che tanto di moda andava durante l'orgia militante in atto fuori e dentro i centri sociali  più di venti anni fa. E purtroppo, e questo è il lato peggiore o meglio, più noioso per l'ascoltatore, poco o nulla cambia nelle strutture armoniche dei brani o negli accordi degli stessi  o, davvero inquietante, nelle strutture ritmiche dei dieci pezzi presenti in scaletta. Massimo rispetto per chi, con ottimi testi e di certo ottime intenzioni propone un'idea di confronto/scontro con le bieche realtà dominanti, oltretutto ornando l'invettiva con una sapida ironia e un non ipocrita ottimismo, ma questo disco risulta antico, monocorde, stantio. Che aria tira è contro il razzismo, con Balotelli ironica (!?) icona multirazziale. La nave dei veleni, ispirata al libro "Navi a perdere" di Carlo Lucarelli, qui presente in veste di voce recitante, si lancia contro le ecomafie ed il criminale smaltimento dei rifiuti tossici. Crotone è sulla stessa linea e vede la partecipazione vocale di Fabrizio Moro. Vento di scirocco è un canto d'amore per il Sud, la sua gente e le sue speranze.  Si varia vagamente con Qualcuno mi ha detto ispirata alla poesia " Il più bello dei mari" dell'immenso Nazim Hikmet che riporta echi degli antichi Almamegretta nella strofa con sfumate aperture melodiche nell'inciso. E poi si riprende con le consuete sonorità... inutile elencare i titoli dei brani, basta leggere la scaletta. Unica eccezione è Terapia Sociale, elettro-pop che istintivamente riporta alla mente le arlecchinate robotiche del giovane Alberto Camerini (nella realtà invasato metallaro!) di più di trent'anni fa. Capisco essere fedeli alla linea, ma una variazione ritmica o un accordo in più non ci rende nemici del popolo... o si?

Voto: 5/10
Maurizio Galasso

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