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18 Giugno 2016 , ,

Sky Of Birds BLANK LOVE

2016 - VDSS Records-Mia Cameretta Records
[Uscita: 16/04/2016]

#consigliatodadistorsioni     

 

a1494478271_10Dopo l'ep del 2014 “Rivers Flow Free, Lakes Just Agree” gli Sky Of Birds danno alle stampe il loro esordio sulla lunga durata, un album che non solo conferma quanto di buono avevano fatto intravedere nell'ep, ma che ci mostra un gruppo maturo in grado di proporsi come una delle migliori realtà indie del panorama nazionale. Gli Sky Of  Birds sono sei musicisti che vengono da esperienze musicali diverse, alcuni hanno militato nei frusinati Mosquitos,  e vivono anche in città diverse, ma ecco i loro nomi: Mario Martufi (voce e chitarra); Alberto Capoccitti (Chitarra); Sandro Traversi (Chitarra); Luca Verrelli (tastiere); Simone Podagrosi (Basso) e Strueia (batteria). Blank Love è un disco che punta sulle atmosfere, su suoni onirici, sognanti, un disco decisamente notturno, non facilmente inquadrabile e definibile, persino sfuggente, e proprio qui sta la ragione del suo fascino, lo si ascolta e il mood del disco cattura implacabilmente quasi senza accorgersene. Le loro radici musicali sono evidentemente americane e spaziano dalla psichedelia del Paisley Underground alle atmosfere evocative e calde del desert rock, senza dimenticare i suoni torbidi e urbani dei Velvet Underground.

 

Nove i brani che compongono l'album, che esce soltanto in vinile, oltre al formato digitale, tutti sono cantati in inglese, e qui non ci si può esimere dal lodare la bravura del cantante  Mario Martufi, pienamente convincente nella dizione e nelle sue interpretazioni, alle quali dà un inconfondibile tono fra il decadente e il malinconico. Ma tutti i musicisti meritano un elogio non tanto e non solo per l'abilità tecnica, ma soprattutto per l'equilibrio e il senso sky-of-birds-2016della misura nell'utilizzo degli strumenti, merito anche di un arrangiamento e di un missaggio che con sapienza hanno esaltato il messaggio emozionale delle canzoni.

Bella The Scary Days Of A Blank Love la ballatona dai sapori desertici che apre il disco, così come la magnifica Every Vampire che lo conclude, un'ipnotica malinconia data da una voce dolente, una batteria marzialmente ripetitiva e i tocchi evocativi delle chitarre. Nel mezzo la corsa notturna su una route americana di Deceivers, le le inquietudini scure alla Lou Reed che si concludono su suoni desertici morriconiani di Before You Sucked, le folate psichedeliche della struggente Earth Stopped Spinning e molto altro. 

Voto: 7.5/10
Ignazio Gulotta

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