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10 Giugno 2016 ,

Telegraph BEYOND GOOD AND EVIL

2016 - ScentAir Records
[Uscita: 29/04/2016]

#consigliatodadistorsioni  

  

a0407587725_10Arriva dalla lontana Russia questo CD dalla durata di quasi un’ora e, già a partire dai primi minuti di ascolto, le sonorità elettroniche glaciali di questo nuovo progetto musicale ci rimandano alle fredde lande dell’Europa del Nord, se non fosse che si resta stupiti nel leggere all’interno del booklet che i Telegraph sono un duo proveniente dal sud dell’Italia (Bari). Procedendo con l’ascolto si capisce chiaramente che questa band di italiano ha ben poco e può tranquillamente essere spacciata per un prodotto tedesco o scandinavo. Dalla loro biografia si apprende che Beyond Good And Evil  è la loro seconda release dopo l’EP autoprodotto di oltre due anni fa “Open Wounds” e un digital-single dall’album.

Inoltre nei loro cinque anni di attività hanno aperto per artisti italiani quali L.A.S.’s Crime, Ottodix, Surgery, M.O.D., Godyva e per i francesi Peine Perdue. Il ventiquattrenne Davide Colella (fondatore del progetto nel 2011, voce solista, synth, programmazioni, composizione, produzione) si avvale dall’inizio del 2013 del prezioso contributo compositivo, lirico e musicale (chitarre, synth e cori) di Francesco Romeo Sacco, alla sua prima esperienza musicale elettronica. Da non trascurare la precedente esperienza musicale di Colella (2007-2010) in un quartetto (chiamato anch’esso Telegraph) che proponeva cover synth-pop e new wave, esperienza che ha permesso al giovane compositore di giungere alla personale sintesi proposta in questo album.

 

Il duo si muove con maestria tra il synth-rock degli Ultravox di Midge Ure (Renaissance) o dei Depeche Mode anni ’00 (The Veil Of Maya), l’indie-pop ’80 dei New Order (This World), il post-punk tastieristico di Gary Numan/primi Simple Minds e la seconda ondata telesynth-pop europea (De/Vision, Mesh, Melotron…). I Wanted Love si muove su sonorità indie-rock/post-punk revival, mentre la strumentale Hikikomori utilizza suoni molto elaborati e contiene melodie che sembrano provenire direttamente dalla terra del Sol Levante. Game Over è il brano più maturo dell’album: una ballad che, pur ricordando i migliori episodi dei Depeche Mode cantati da Martin Gore, mostra tratti personali del songwriting di Colella & Sacco e una grande cura nei suoni e negli arrangiamenti (da brivido gli interventi di tromba alla Death In June). E’ qui presente anche in una versione meno elettronica, curata da Colella, che si lascia apprezzare anche in questa veste.

TELEGRAPH_00I Prefer Machines è un altro brano maturo con bei suoni aggressivi, che ci dà l’idea di una band che vuole competere con le moderne realtà synth-pop europee.

 

Presente anche un remix dei Dynamic Masters, synth-pop band tedesca di inizio ’90, che conferisce all’originale un suono più dolce e meno spigoloso. Da notare anche la sognante e malinconica The Losers, che nella sua versione originale chiude l’album, mentre il remix curato dai Klaak Syndrome (giovane band tedesca, che, anche con bei suoni telegraph1elettronici e un’ottima produzione, non riesce a uguagliare la qualità dell’originale) chiude la sezione bonus. Non pensate a Beyond Good And Evil come a una compilation fatta di riferimenti ad altre band: Colella e Sacco negli ultimi tre anni di messa a punto del progetto Telegraph sono riusciti a far proprie le varie influenze musicali, a sminuzzare il tutto e a creare una miscela che risulta essere personale e coerente anche in un album di debutto. Un sette e mezzo che al prossimo album può diventare un otto. Disco godibile e vivamente consigliato.

Voto: 7.5/10
Diego Loporcaro

Audio

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