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9 Giugno 2012 ,

Gianluca De Rubertis AUTORITRATTI CON OGGETTI

2012 - Niegazowana/Venus
[Uscita: 28/03/2012]

Gianluca De Rubertis “AUTORITRATTI CON OGGETTIConoscevamo Gianluca De Rubertis come membro di Studio Davoli e Il Genio, gruppi dediti ad una rivisitazione ironica delle musiche del passato. Questa visione della musica continua nel primo disco a nome proprio “Autoritratti con oggetti”, in cui si cimenta con una fusione tra pop sofisticato e canzone d'autore. Nei primi brani potremmo pensare di trovarci di fronte ad un continuatore della  tradizione costiera, soprattutto Paolo Conte e Piero Ciampi (in genere i musicisti non amano gli accostamenti, ma stavolta possiamo farli serenamente poiché è De Rubertis stesso a citare i propri numi tutelari nelle divertenti note del disco): pianoforte in evidenza, voce vissuta e sussurrante, testo sentimentale ma, grazie al cielo, ironico. Anche Lilì, che azzarda una chitarra elettrica che mai l'avvocato oserebbe, si mantiene in questa scia autarchica.  La svolta avviene con Singolare donna: qui il nume tutelare diventa Gainsbourg, ma l'arrangiamento spiazza citando apertamente un classico che più classico non si può, non ve lo dico per non rovinare la sorpresa, ma siamo oltremanica e non sono i Beatles. Una canzone veramente geniale.

 

Arma vincente del disco, oltre agli arrangiamenti molto curati, sono i testi. Molto divertiti, con rime baciate fintamente sciocche, a volte con un'aria volutamente demodè, da chansonnier che la sa lunga, a volte ermetici, sotto l'egida di Pasquale Panella, altro nume dichiarato del nostro (un esempio: E scartabello i fogli di te sedimentata come i ricordi di un ciclope amante che prossimo si stenta alla parola. Le tue bellezze che sentivo nude ora diventano colbacchi sei vittima amaranto di me agnello” da Amore Colbacco). Donne fatali, estati di fuoco, ricette liguri, locali di periferia, un mondo che sembra esistere solo nelle canzoni ma invece è reale. Troviamo anche momenti malinconici in tempi dispari, come Il valzer della sera o La prima vera parola. Molti gli ospiti tra cui l'onnipresente Enrico Gabrielli ai fiati, Rodrigo D'Erasmo al violino e Roberto  Dell'era, autore di uno dei dischi più belli dello scorso anno “Colonna sonora originale”. Il lavoro è piuttosto alterno nei risultati, c'è un po' di ripetitività, la fortemente anni '70 Parlorama, per esempio, annoia un po', ma nell'insieme il disco piace: la fusione della tradizione genovese col decadentismo di sua maestà Gainsbourg e ricchi arrangiamenti alla Bob Ezrin funziona. 

Alfredo Sgarlato

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