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17 Novembre 2014 , ,

Alia ASTEROIDI

2014 - Neverlab dischi - Macramè - Trame Comunicative
[Uscita: 18/11/2014]

# Consigliato da Distorsioni

aliaNei polverosi uffici dell’anagrafe bergamasca Alia è conosciuto con il nome di Alessandro Curcio il quale, da parte sua, ha avuto un posto come voce dei Quartocapitolo all’interno della foto panoramica della scena italiana scattata nella seconda metà degli anni 00. Nell’ep “Aria”, pubblicato nel 2013, avevamo imparato a seguire Àlia nel suo amore per la grande poesia continentale e in particolare in Lana era didascalico il riferimento al suicidio di Paul Celan. Così, anche nel nuovo lavoro, “Asteroidi”, prodotto come il precedente da Giuliano Dottori degli Amor Fou, l’atmosfera rimane quella di un dolore soffuso ma il rincorrersi delle citazioni è meno sgamato. Allo Celan suicida sembra qui succedere quello della raccolta poetica nata dall’internamento psichiatrico dopo il tentativo uxoricida del 1966. “Oscurato” è il nome postumo di questa raccolta poetica occasionale – Celan di volta in volta cedeva le poesie alla moglie. E come Oscurato di P. Celan si compone di petali che solo alla fine si riconfigurano in cupa bellezza, così Asteroidi lascia scivolare le proprie tracce quasi casualmente salvo poi, arrivati alla fine, trovare solo in questa quasi casualità il senso stringente del disco. Ed in questa sorta di futuro anteriore si gioca tutta la potenzialità, a volte inespressa dell’impresa musicale di Alia. Come del tutto sospesa appare la prima traccia sonora del disco, Bouquet; una sorta di marcia nuziale rallentata al punto da assumere la forma di un requiem letteralmente senza tempo nel doppio senso di eterno e impossibile, proprio come l’amore di cui è storia il brano.

 

Alia2-foto-di-Elisa-Colombo_900xAlia ci racconta la vita degli altri senza strumentalizzazioni narcisistiche; evita così fare della sostanza musicale dei brani uno specchio della sua propria coscienza; evita d’altra parte di forzare la mano del poetismo all’ingrosso; evita di dare lustro al patetismo altrui per lustrarsi l’anima. Così anche Cats ricca di suggestioni new wave - Battiato e Diaframma ci sembrano due fari costanti - scarna nel racconto di una mattina qualunque al risveglio, assume un sapore melodrammatico e la semplicità delle sensazioni non lascia spazio all’ingenuità di maniera. Quella ingenuità ironica che ricompare in Goldie Hawn  impegnata a giocare con i generi musicali tra il desiderio e la bossa nova – o meglio come si dice adesso il latin jazz -  interpretato con eleganza dalle chitarre dell'ospite Cesare Malfatti. I frammenti di un discorso amoroso per chitarra e programming di Alia si snodano con Musa verso altri lidi anche se si preferivano i precedenti. In questo caso la pesantezza della citazione esplicita - alcuni estratti da “Frammenti Lirici” di Rebora -  è figlia di una ispirazione cieca e distillato di patetismo per sovrammercato.

 

Per fortuna il disco ritrova la giusta strada con Case di ringhiera, senza dubbio il brano che risente maggiormente della produzione, anche se non della scrittura, di Giuliano Dottori per l’uso dei riff di chitarra e la struttura serrata della pulsazione ritmica.  Si giunge alia1quindi con Corteccia al cuore dell’officina musicale di Alia. Il brano è stato scelto per anticipare l’uscita del disco prevista per il 18 novembre e al primo ascolto suona come uno strano oggetto. Vi è infatti l’argomento à la page dell’omosessualità come contenuto manifesto e al contempo l’inessenzialità di questo tema patente; l’omosessualità come ostensione delle relazioni, in questo caso delle relazioni familiari, e come superficie di applicazione degli affetti. È a questo punto che Giuliano Dottori si inserisce direttamente nell’impianto artistico di Alia con il quale scrive La sicurezza degli oggetti e Asteroidi. È con questi due brani che Alia paga i propri debiti, lancia stilettate letterarie e squaderna le sue fonti di ispirazione tra le quali ci sembra di rintracciare una vena maggiore attribuibile a Denovo. Ma ciò che più importa è la linfa che scorre nelle vene di questo oscuro gioiellino - tra la stoffa del disco e quella a grana fine del talento purissimo di Alia. Una produzione difficile e rara nel panorama italiano; ma l’oro puro in genere è difficile da raccogliere e raro a trovarsi.

Voto: 7.5/10
Luca Gori

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