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31 Ottobre 2012

Franco Battiato APRITI SESAMO

2012 - Universal
[Uscita: 23/10/2012]

Franco Battiato - Apriti Sesamo (2012)# Consigliato da DISTORSIONI

 

Dopo l'album di covers e inediti “Fleurs 2” (dove  fanno la loro bella figura Carmen Consoli, Antony Hegarty, Anne Ducros, Sepideh Ramissat e Juri Camisasca) ed “Inneres Auge – Il tutto è più della somma delle sue parti”, splendido unicum concettuale in cui pezzi precedenti vengono riediti (Inverno, No Time No Space, Stage Door, Un'Altra Vita, per menzionarne solo alcuni), lasciando tuttavia spazio all'Occhio Interiore che sferza l'attuale condizione governativa nel nostro Paese, il maestro siciliano con questo nuovo lavoro “Apriti Sesamo” ci incanta ancora una volta. Non c'è modo che ne sbagli una: mantiene viva la canzone d'autore italiana, lo fa con la consueta eleganza magistrale che solca la via di riferimenti artistici più che mai illustri.

 

Questa volta tocca a Stefano Landi - compositore seicentesco che ha direttamente importato in Italia la Passacaglia, formula musicale spagnola che si basa sulla variazione continua di una sola nota - ispirare al 67enne Battiato “Apriti Sesamo”, già dal titolo chiaramente surreale e mistico. Passacaglia, brano-assaggio, ci riporta a riscoprire il Battiato dal tocco pop più leggero, senza però perdere la schietta volontà di penetrare nei meandri più reconditi della nostra anima. Illazioni profondissime e anelito a un rinnovamento quasi impossibile nel mondo d'oggi, si snodano attraverso un cammino interiore che è la piena consapevolezza artistica del poeta-viandante nel suo irripetibile percorso metapsichico. Manlio Sgalambro, fedele compagno di viaggio e vita, lo sa molto bene, avendo collaborato a tutte le tracce del lavoro; una presenza che nella produzione di Franco, elettronico veterano, è praticamente immancabile.

 

La filosofia nichilista sgalambresca sembra qui ricongiungersi alla visione panica di un Battiato cantore di lodi idilliache e nostalgiche sull'uomo moderno, intenzionato come non APRITI SESAMO” FRANCO BATTIATOmai a negare ogni benessere meccanico in favore di un'appartenenza naturale e mistica del nostro Essere.  È altresì un ritorno alle cose veramente importanti della vita, seppur passata, quello che si respira in Un Irresistibile Richiamo, invito accorato alla ben nota meditazione che da anni segna con rinnovata potenza la formazione artistica dell’artista siculo. Una dissoluzione atomistica manda in esilio la materia tangibile, in onore delle supreme forze che muovono il Mondo, come Acqua e Fuoco.  Si procede direttamente con profondissime dichiarazioni intimistiche in Testamento e Quand'Ero Giovane, alle quali non non mancano nemmeno riferimenti letterari come l'Inferno di Dante («Fatti non foste per viver come bruti, ma per seguire virtude e conoscenza»), giovanili nostalgie lucide s'intrecciano con l'amarezza del presente statico e il  divertissement di un passato esterno che cominciava a connotarsi di stranezze, insieme all'esortazione a non soffocare mai la coscienza interiore individuale. 

 

Eri Con Me introduce già la svolta fatalistica dalla piccolezza umana alla grandezza del Cosmo, il raggiungimento di nuove eternità non più suscettibili alla sofferenza. Spiritualità e Noùs (intelletto cosmico, mente regolatrice dell'Universo) dominano le solenni La Polvere Nel Branco e Caliti Junku, rispettivamente volte alla filosofia orientale di Urgyen ed alla saggezza popolare che nelle asprezze, simboleggiate da una “china” (fiume in piena), ci consiglia di piegarci come un giunco per non rimanerne travolti. Allo stesso modo in Aurora le parole scorrono in un flusso inarrestabile, tra metafore di mondi dell'aldilà e desideri d'illimitata resurrezione, ancora una volta inneggianti a un'intelligenza sovraumana  («La Mente è qualcosa di stupefacente, un tesoro, che soddisfa il desiderio, uno scrigno di ogni possibile cosa»).  Il Serpente è un'acuta riflessione sulla corruzione del mondo occidentale ad opera del dio Denaro, contrapposta agli auspici lontani che un uomo diverso da quello sempre conosciuto stia per nascere.

 

La chiusura poi non può che essere più magistrale, col brano omonimo, apologia delle famose Mille E Una Notte di Alì Babà, complice la principessa Shéhérazade di Rimsky-FRANCO BATTIATOapriti-sesamo--nuovo-albumKorsakov della sua Op-35 del 1888, trattata da Battiato secondo un intento favolistico che catapulta l'ascoltatore in un contesto atemporale, dove ‘arabesco’ e ‘meraviglioso’ disegnano ambienti depurati dagli sporchi interessi della falsa cultura civilizzata. Ascolti ripetuti e accurati, testimoniano come quest'ultima fatica di questo vero e proprio gigante dell'avanguardia musicale italiana, risulti come la summa densa e pregnante di una carriera a dir poco variegata, tra pomposa e ballabile elettronica-dance, tristi speculazioni esistenziali, “esplorazioni interiori dell'Io” con  “La Voce Del Padrone”, “L'Era Del Cinghiale Bianco”, “Prospettiva Nevski” e tutti quei capolavori d'ingegno battiatesco che è arduo ricordare nella sua sterminata discografia.

 

“Apriti Sesamo” si lascia assorbire con piacevole contemplazione, senza troppe pretese ermetiche o intellettualoidi, con quella sintassi fluida e limpida che mette davanti ai nostri occhi la piena capacità cognitiva della nostra fugace esistenza. Un album d'inestimabile valore artistico, in cui l’uomo Franco Battiato  mette a fuoco il desiderio di trascendere se stesso, la banale vita materiale, le cose della realtà sensibile. Morte, disincanto, speranza nell'Oltre e atarassia epicurea creano un'estasi sonora impareggiabile, fatta di classicismi e fughe negli anni Settanta, raffinata ed elegante come poche altre. 

Valeria Mollica

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