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14 Giugno 2013 ,

Patrizio Fariselli ANTROPOFAGIA

2013 - Cramps
[Uscita: 28/05/2013]

Patrizio Fariselli ANTROPOFAGIA 1977 – Cramps Saranno stati anche gli anni di piombo, ma i settanta sono stati un periodo straordinario per il nostro paese, non solo per le importanti riforme attuate, ma anche per essere stati una grande stagione di dibattito e vivacità culturale e, naturalmente, musicale, periodo che non si può non identificare con la stagione d’oro del prog italiano. E fra i tanti musicisti che si sono fatti valere in quegli anni un posto d’onore spetta agli Area per la straordinaria voglia di sperimentare linguaggi nuovi e capacità di non farsi ingabbiare in un genere e una formula definita. Di quel grande gruppo Patrizio Fariselli è, al presente perché gli Area continuano la loro avventura sui palchi del mondo, il tastierista e nel 1977 ha dato alle stampe il suo primo disco solista uscito per la collana DIVerso della Cramps Records di Gianni Sassi, inaugurata nel 1975 con John Cage e dedicata alla musica sperimentale e d’avanguardia, ed è la stessa Cramps, rinata da qualche anno, a pubblicarlo per la prima volta in cd, papersleeve e con un ricco libretto di 32 pagine

 

 

Luogo di sperimentazione libera, svincolata da logiche di mercato, la collana offriva l’opportunità ai musicisti di confrontarsi in modo radicale, diretto con il proprio strumento alla ricerca delle sue potenzialità e dei suoi limiti espressivi, è ciò che ha fatto Demetrio Stratos per la voce ed è quello che fa qui Patrizio Fariselli con il suo pianoforte Steinway: «Antropofagia (o coprofagia) significa torturare lo Steinway (preparato con viti, pezzi di legno, plastica, metallo, carta e grattato sulle corde con sassi) non per scoprirne la grazia sonora orientaleggiante, ma immaginarlo volare dal 9° piano in testa ai faraoni della cultura per ritrovarne “la bellezza del suono”». Un modo di affrontare lo strumento che sa di sfida, di forte impatto fisico: in Roastbeef il pianoforte è preparato, torturato con chiodi, viti, elastici, sassi, catene, mollette di legno, cotone idrofilo e una bistecca di manzo, è l’unico brano in cui Fariselli si fa accompagnare da un altro musicista, Marzio Zoffoli alla 12 corde che ha anche progettato il brano; Scorie, composizione nervosa, vibrante, è realizzata con le 32 note che Beethoven non ha utilizzato in Per Elisa; un effetto misterioso e scuro creano i blocchi pianistici registrati e mandati poi in reverse di 46 re-blocks;  In-side-out-side mima al piano il ritmo di un rapporto sessuale, parte lento, sussurrato fino all’esplosione eiaculatoria e allo spossamento finale, mentre Lenny Tristano è un omaggio all’arte dell’improvvisazione Patrizio Fariselli ANTROPOFAGIA 1977 – Cramps secondo lo stile del grande pianista; torna in primo piano, inquieto lo Steinway preparato e qui suonato, grattato anche con i sassi sulle corde nel brano che dà il titolo al disco, mentre si ascolta una registrazione radiofonica della voce arrochita e acida di Antonin Artaud.

 

Certo disco di non facile ascolto, ma chi si porrà con orecchio attento e curioso lo scoprirà vario, intrigante e perfino divertente, perché c’è, tutt’altro che secondario, un lato giocoso, frizzante, divertito, ironico nel modo non sussiegoso con cui si presentano queste sei tracce, un carattere che, se ne sarà accorto chi ha avuto modo di ascoltare gli Area, soprattutto dal vivo, rimane tuttora una delle caratteristiche di questi straordinari musicisti, in grado di comunicare la gioia dell’inventiva e della creazione artistica, nel senso più alto e POPolare del termine. Ironia che va di pari passo col carattere sovversivo, iconoclasta dell’opera che si lega alle avanguardie artistiche del secolo scorso dal futurismo al dadaismo e al surrealismo, impegnate a liberare l’uomo e l’arte dal carattere idilliaco, pacificato della bellezza e farne mezzo di rottura e per l’emancipazione dalle convenzioni e dall’alienazione

Voto: 8/10
Ignazio Gulotta
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