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9 Dicembre 2014 , , , ,

Guano Padano AMERICANA

2014 - Ponderosa/Ipecac
[Uscita: 04/11/2014]

# Consigliato da Distorsioni
guano padanoAvevamo
lasciato i Guano Padano nel 2012 con l'uscita dell'ottimo "2" e con la band in procinto di aprire il concerto dei Faith No More all'Hammersmith Apollo di Londra. Ora il trio da alle stampe "Americana", il nuovo lavoro il cui titolo non solo fornisce per sommi capi un'indicazione di genere ma racchiude in sé un'idea di concept strettamente connessa al campo della letteratura. Americana infatti è anche il titolo di un'antologia di scrittori statunitensi che Elio Vittorini, fortemente osteggiato dall'ottusità del regime fascista, curò negli anni '40 e alla quale collaborarono in veste di traduttori alcune delle figure più rappresentative della narrativa italiana, Cesare Pavese, Eugenio Montale e Alberto Moravia. Autori questi che, assieme a molti altri, nella prima metà del '900 subirono la fascinazione per le lontane terre del Nuovo Mondo 'dalle sterminate pianure confinanti con i sobborghi sporchi delle città alcolizzate'*, attraverso soprattutto le opere di Hemingway, Saroyan e Steinbeck. Un immaginario dell'America si andava allora stratificando nella nostra penisola sulla base della parola scritta ancor prima che del cinema.

 

Quello dei Guano Padano non è quindi semplicemente un omaggio a certa letteratura americana e agli autori italiani che ne furono attraversati, quanto piuttosto un viaggio musicale che prende le mosse proprio da quella 'fascinazione primitiva'* e che, aggiungiamo, inevitabilmente si arricchisce nel presente di riferimenti provenienti da una cinematografia di genere. Le musiche che Morricone scrisse per i western di Sergio Leone rimangono infatti tra le influenze più evidenti nello stile del trio, anche se un certo approccioguano padano chitarristico si deve far risalire innanzitutto al tipico twang-sound di Duane Eddy. Termini come country-western, folk, blues e rock'n'roll possono quindi aiutarci a capire su quale territorio ci stiamo inoltrando, considerando però che i Guano Padano non sembrano aderire ad alcun tipo di revival. E' abbastanza chiaro, infatti, come la scelta di alcune progressioni armoniche da una parte e la ricerca timbrica e la cura del suono dall'altra non siano semplici tentativi di attualizzare un insieme di generi e stili, quanto piuttosto processi creativi dai quali la stessa scrittura dei brani non può prescindere. L'album si avvale di alcune partecipazioni, prima fra tutte quella di Joey Burns con la quale un cerchio sembra chiudersi e non solo per un inevitabile accostamento di Americana alla musica espressa dalla sua band Calexico.

 

La band di Tucson ha stretto ormai da anni una buona amicizia con Vinicio Capossela e la sua band, nella quale ricordiamo militano proprio Alessandro "Asso" Stefana e Zeno De Rossi dei Guano Padano. Lo stesso Burns aveva speso parole di elogio in passato per il lavoro dei tre musicisti e sembrava quasi inevitabile che prima o poi prestasse loro la propria voce; in My Town una musica suggestiva e calzante accompagna lo spoken nel quale il cantante-guano padanochitarrista dei Calexico, servendosi di figure retoriche, trasmette la desolazione e l'umanità della propria città: 'My town is like a boy hungers and stares from afar looking out at a great abyss of nothingness waiting for something to stir or make a sign'. Un altro episodio con la voce narrante in primo piano, che porta in sé anche una valenza documentaristica, è quello dedicato a John Fante, l'imprescindibile autore di "Chiedi alla Polvere". Dago Red riprende il titolo di una raccolta di racconti del suddetto scrittore italo-americano e, attraverso le parole del figlio Dan, vi troviamo descritto un giovane e squattrinato Fante poco prima del suo esordio letterario. L'unico brano cantato è invece The Seed and The Soil, nel quale un estratto dalla "Antologia di Spoon River" di Edgar Lee Master viene trasposto in una ballata country eseguita con dolcezza da Francesca Amati. Il banjo e la chitarra dobro di Mark Orton, autore delle colonne sonore di "Nebraska" e "Ogni cosa è illuminata", rivestono un ruolo di primo piano nell'ottimo Black Boy, una sorta di blues potente e drammatico introdotto da un sample di Workhouse Blues di Mattie May Thomas e ispirato all'omonimo romanzo di Richard Wright. 

 

guanoDiscreto ma pressochè costante è il contributo prestato dal sax tenorista Massimiliano Milesi, dal baritonista Beppe Scardino (Orange Room, Mr. Rencore, Gianluca Petrella Cosmic Band), sodale di Danilo Gallo e Zeno De Rossi nel collettivo El Gallo Rojo, dal tubista Glauco Benedetti e dal trombonista Tony Cattano (Baap!, Silvia Bolognesi Open Combo, Almond Tree), uno dei nomi che si cela dietro Franco Ferguson, il fantomatico maestro di cerimonia degli appuntamenti di improvvisazione musicale Improring. I quattro provvedono spesso ad arricchire le trame armoniche e a sottolineare alcuni temi, aiutando a conferire al trio un sound corposo ma equilibrato. Rispetto all'album precedente Americana potrà risultare inizialmente meno immediato e plausibilmente saranno necessari più ascolti perchè si riveli in tutta la sua densità, lasciando così che trapeli l'odore delle strade polverose di El Toro, le luci psichedeliche della giostra di Flem's Circus e la nostalgia dei paesaggi evocati dall'omaggio a Cesare Pavese di Cacti. Il tiratissimo My Banjo Dog è purtroppo il momento meno convincente per via di un'esasperazione del suono che sembra voler ammiccare ai Black Keys ma che finisce per appiattirne eccessivamente la dinamica, mentre al contrario nel disteso White Giant, pur essendo presenti comunque pesanti interventi di compressione, si colgono con piacere profondità e ricchezza timbrica. Probabilmente il migliore album dei Guano Padano.

 

(dalle liner notes di Nicoletta Montella)

Voto: 7/10
Aldo De Sanctis

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