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4 Marzo 2017 , ,

Utveggi ALTRI MONDI

2017 - Almendra Music
[Uscita: 27/01/2017]

#consigliatodadistorsioni

 

Ci siamo già occupati della band palermitana nel 2015 in occasione dell'uscita del loro disco eponimo e alla vigilia di un tour che li avrebbe portati in Giappone per otto date, e il legame col Paese dell'Estremo Oriente rimane vivo per gli Utveggi, il nome deriva dal castello che dal Monte Pellegrino domina la città siciliana, se fra le tracce di questo “Altri Mondi” ne ritroviamo due cantate in giapponese. In gran parte non possiamo che riproporre quanto di positivo detto in occasione del lavoro precedente, i Nostri eclettici musicisti: Valerio Mirone (voce), Simone Giuffrida (chitarre, voci), Bruno Pitruzzella (chitarre, voci), Luca La Russa (basso, voci) e Giuseppe Montalbano (batteria, voci), propongono anche qui una variante di rock libero, non ingabbiato in generi prefissati., suonato con ritmo spigliato e raffinata ironia, fra prog, folk, punk, jazz, indie, tanto per citare le principali direzioni della loro musica. Anche in questo secondo lavoro si respira energia e contagiosa voglia di divertirsi, suonando benissimo la musica nella quale credono. E si può facilmente perdonare l'eccessiva esuberanza che qui e là affiora.

 

Prendiamo una qualsiasi sequenza dei brani della tracklist, eccoci travolti nella vorticosa fantasia creativa degli Utveggi, così per esempio dopo il punk-metal velocissimo urlato in siciliano di Agghiriccàgghiriddà arriva Mizu, divertissement cantato a cappella in giapponese, seguito dai tempi dispari dell'ottima Caffé, quasi totalmente strumentale da Rock In Opposition, e poi dalla ballata prog folk di Presepe 1. Ascoltare le sedici tracce di “Altri Mondi” regala le emozioni di una montagna russa dove le vibrazioni sono date dai continui cambi di ritmo, dai repentini passaggi dal martello al fioretto, dal rabbioso all'elegiaco, dal fiabesco al drammatico. Così in Dal Tonico si passa agevolmente dalla brutalità metal al cabarettismo, l'irresistibile Altri Mondi punta sull'ipnotico salmodiare, la fulminante Aceto's Road si muove sulla scia degli Skiantos, la strepitosa Ieccalo a mare si rifà nel suo dialogo cantato fra solista e coro alla polifonia sarda, Fumatore doppio è una ballata folk dal sapore medievale e Gamba Re spiazza fra canto sognante e sferzate grunge.

 

Ma non si pensi a un lavoro sgangherato e senza direzione, per parafrasare Barthes si potrebbe parlare di «frammenti di un discorso musicale», intendendo con questo l'attitudine dei musicisti palermitani di saper utilizzare linguaggi e influenze diverse per portare avanti la loro idea di una musica che accetta con brio e ironia il rischio di una proposta eccentrica, creativa, poco rassicurante. Questi 'frammenti' costituiscono anzi un tutto organico volto a disegnare il racconto di un'umanità bizzarra, bistrattata che tenta di sopravvivere all'assurdità di un mondo popolato e governato da imperscrutabili leggi e illogiche direzioni. Estraiamo dai testi, molto belli e meritevoli di grande attenzione e spesso liberamente ispirati a opere letterarie, questi versi esemplificativi tratti da Disadattitudine: «inadatto – un po’ scemo – un po’ matto – non so se sono un gatto – molto furbo – forse un ratto – non so se». Loro stessi definiscono “Altri Mondi” come «sedici piccoli quadri per altrettanti ritratti di vite bislacche». A noi non resta che farci trascinare nel poliedrico e fantasmagorico universo orchestrato dagli Utveggi, che dimostrano con "Altri Mondi" di aver raggiunto una piena maturità artistica.

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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