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26 Febbraio 2017

Cellar Noise ALIGHT

2017 - AMS Records
[Uscita: 10/02/2017]

#consigliatodadistorsioni

 

Un sussulto che scuote l'apatia quotidiana, un sobbalzo provocato da un fragore ignoto, da un rumore proveniente dalla cantina. Il coraggio di aprire la porta, di scendere i gradini ed ispezionare; l'intrepida curiosità di nuove scoperte. E' questa la metafora custodita nell'originale moniker Cellar Noise adottato dal giovane quintetto formato da Niccolò Gallani (tastiere), Alessandro Palmisano (chitarre), Francesco Lovari (voce e percussioni) e dalla sezione ritmica dei fratelli Eric (batteria) e Loris  Bersan (basso). Originaria di Milano la band si forma nel 2013 grazie all'incontro tra Gallani e Palmisano; accomunato dalla passione per il progressive, il duo decide di gettare le basi per un progetto musicale di genere che, seppure omaggiando le atmosfere tipiche del periodo d'oro seventies, risulti proteso verso sonorità decisamente più attuali. Definita la line-up con gli ingressi del vocalist Lovari ed in seguito dei fratelli Bersan, i Cellar Noise si esibiscono dal vivo con un repertorio inedito, vincendo l'edizione 2016 del concorso meneghino 'Le 1000 e una band' dedicato alle band emergenti . I positivi consensi raccolti destano l'attenzione di Fabio Zuffanti eclettica figura del neo-prog tricolore (saggista, compositore, bassista, a capo di eccellenti produzioni quali Finisterre, La Maschera di Cera, La Curva di Lesmo, Höstsonaten, L'Ombra della sera) che, in qualità di direttore artistico, si propone per seguirne l'esordio discografico.

 

Recuperare il senso di un'esistenza smarrita tra i tediosi dedali della London Underground è il fil rouge che avvolge le sette tracce di “Alight”, concept che colora i propri tessuti sonori di un ordinato e melodioso symphonic rock; hammond e mellotron in grande spolvero e ammalianti evoluzioni delle sei corde accompagnano il convincente cantato (rigorosamente in lingua inglese) all'interno di trame narrative ben articolate che testimoniano la bontà di questa opera prima. Di ottimo impatto si rivelano da subito i nove minuti dell'opener Dive With Me così come meritano menzione episodi come Underground Ride, Embankment e Move the Stone. Nonostante gli inevitabili ammiccamenti a mostri sacri di genere (Marillion e IQ i più palpabili) il disegno artistico dei Cellar Noise appare robusto, di chiaro respiro internazionale, rivelandosi degno di entrare a far parte della prestigiosa nicchia progressive - di seconda generazione - di casa nostra. In fondo fuggire dalla routine attraversando i suggestivi labirinti del 'tube' d'oltremanica può rivelarsi suggestivo se realizzato al fianco di buoni compagni di viaggio. E questi talentuosi (e soprattutto giovani) musicisti dimostrano di esserlo.

Voto: 7,5/10
Alessandro Freschi

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