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10 Marzo 2015 ,

Vessels DILATE

2015 - Bias
[Uscita: 02/03/2015]

 Inghilterra

 

VesselsTerzo disco sulla lunga distanza per i Vessels, il quintetto di Leeds che con questo ultimo lavoro fa una virata, decisa e  in buona misura sorprendente e imprevedibile, verso un percorso musicale che dopo aver preso le mosse dal post rock si muove verso il vasto campo dell'elettronica. L'utilizzo degli strumenti elettronici si affianca a quelli tradizionali, in particolare il basso e la batteria, la sezione ritmica assolve infatti un ruolo fondamentale nelle creazioni musicali di “Dilate”, ma non manca l'uso della voce, utilizzata a volte come uno strumento per dilatare i tempi e aumentare il potere evocativo e immaginifico della musica, ci sono anche due brani cantati. L'album inizia subito col botto, sparando quello che a nostro avviso è il suo brano migliore, Vertical, un primo minuto dominato da un ripetitivo rumore di stantuffo a cui piano piano si affiancano una serie di sonorità elettroniche notturne. Un'atmosfera che si fa via via più inquietante, con un lugubre suono umano in loop, per poi stemperarsi fra campanellii e suoni più limpidi nei ritmi più rilassati e psichedelici della seconda traccia Elliptic, otto minuti di ritmi alquanto più solari e gioiosi rispetto alla traccia precedente, molto aerei e intellettuali, smentiti dal palpitante assolo finale di percussioni.

 

E questo è un dato caratteristico del disco dei Vessels, che sembrano divertirsi a mescolare le carte, a sorprendere chi ascolta, spostando sovente la direzione intrapresa. Ed ecco così che chi ormai si aspettava un album strumentale si trova davanti un brano come As You Are in cui fra i delicati loop elettronici si intrufola la voce di Isolde, come quella di Snow Fox in On Monos, il  brano più debole dell'intero disco; la voce, trattata con l'eco, non aggiunge nulla e anzi distrae l'ascolto. Meglio il viaggio spaziale dalle glaciali rumorosità industriali di Attica nel quale emerge prepotente il ruolo della batteria, o le liquide atmosfere di On Your Own Ten Toes. I cinque di Leeds hanno nei fatti messo da parte le chitarre e adesso armeggiano più volentieri su sintetizzatori e laptop, in questo senso “Dilate” è il classico album di svolta, ancora non tutto funziona, qualcosa appare già sentito, l'amalgama fra ritmica, suoni elettronici e voce non sempre è riuscito, talvolta è perfino stridente, ma nel complesso il disco è godibile, con molti spunti interessanti, in particolare nell'uso delle percussioni e nel registro armonico leggero, aereo delle melodie elettroniche.

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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