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31 Agosto 2016 , ,

Barb Wire Dolls DESPERATE

2016 - Motörhead Music
[Uscita: 22/07/2016]

Stati Uniti-Grecia   #consigliatodadistorsioni     

 

DESPERATE_ALBUM_COVERBarb Wire Dolls è l’unico prodotto che la Grecia in questi anni cupi riesca a esportare fatta eccezione per il  default e una innovativa dottrina della lettura dei risultati referendari. E probabilmente senza Lemmy che, qualche anno fa, decise di credere in questa band la vita artistica di Barb Wire Dolls si sarebbe consumata tra un live a Cnosso e una frittura di calamari alle Cicladi invece che tra le palme della west coast statunitense; Lemmy si diceva e la sua creatura Motorhead Music concepita per supportare artisti di acclarato talento nella produzione delle loro proprie opere musicali proprio come se fossero artisti già affermati. La scelta di Lemmy cadde quindi sui Budderside, gli Others e i nostri Barb Wire Dolls. Bisogna tuttavia dire che Lemmy non abbia eroicamente speso il proprio credito su degli sconosciuti. “Slint”, il secondo album di Barb Wire Dolls era stato infatti prodotto da quel gigione di Steve Albini, non proprio uno che girava lì per caso con un registratore in tasca. 

Ed è proprio Albini che costruisce il volto della band così come lo vediamo oggi, vale a dire delineato in modo preponderante da una forte personalità che riverbera in un impatto live plada fuoriclasse; d’altro canto tutto si gioca su un equilibrio molto solido tra grunge, power pop e punk: una di Blondie ai quali i Nirvana fanno il massaggio cardiaco. Niente di fuori dall’ordinario quindi, anche se non tutto ciò che è ordinario è Barb Wire Dolls. La voce di Isis Queen (foto a fianco) è infatti in grado di graffiare quasi tutti i registri della composizione musicale contemporanea e caratterizzare ogni singolo passaggio in modo tanto potente e pervasivo da lasciare l’ascoltatore sul punto di gridare alla grande scoperta.

 

Al grido tuttavia non si arriva mai seppur in alcuni momenti di questo “Desperate” ci siamo andati veramente vicini con I Will Sail che si ferma alle porte del piacere con un punk-pop nostalgico piacevole oppure con gli accattivanti arpeggi della title-track Desperate giocata music1-1dalle parti di L7 e Hole con una buona dose di classe che gli originali si sognano. Buona parte del lavoro di definizione di un suono grezzo eppur raffinato si deve al fine orecchio di Jay Baumgardner che ha supervisionato il mix delle registrazioni provenienti da NRG studios e Sonic Ranch. Non ci soffermeremmo troppo su questi particolari se il suono del disco non fosse inconfondibilmente una mistura di tutto ciò che è stato registrato da quelle parti (Yeah Yeah Yeahs, Ministry, Gogol Bordello, No Doubt) e di cui Darby Cash e Rhythm Method sono icone perfette. Così come in Blind To Your Misery la mano sinistra di Baumgardner aggiunge a Desperate quel colore che la mano destra aveva mescolato nell’ultimo, ottimo, Lacuna Coil.

Pyn Doll, alla quale si devono i riff e le armonizzazioni che pescano da una certa tradizione metal non molto popolare nel giro punk rock, scrive quasi tutto il Barb_Wire_Dolls_Official_Bio_Photo_High_Resolution_full_bodydisco prestando orecchio a echi provenienti da mondi diversi che a volte riescono a superare la barriere dal conscio: il retro pensiero sabbathiano di Darby Crash è lì a provarlo oltre ogni legittimo dubbio. Desperate è un molto di suoni che si butta giù senza pensarci troppo, piacevole e ben scritto. Potente quanto basta per non annoiare e solleticare i palati più rudi; al tempo stesso soffice e abbordabile per interessare i distratti del pop. Non un disco che cambierà la storia della musica ma che può rendere meno odioso il traffico cittadino del ritorno serale a casa.

Voto: 6.5/10
Luca Gori

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