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3 Giugno 2013 ,

Camera Obscura DESIRE LINES

2013 - 4AD
[Uscita: 3/06/2013]

Camera Obscura – Desire Lines (uscita 03/06/2013 – 4AD)Dopo che gli ultimi due album dei Camera Obscura (Let’s get out of this country del 2006 e My Maudlin career del 2009) avevano spinto più sul versante pop, il quinto lavoro del quintetto di Glasgow  arriva a disegnare un disco più improntato ad atmosfere delicate e sognanti, fatte di ballate in cui far risaltare in pieno la voce toccante di Trecyanne Campbell. Certo, ci sono i brani più cadenzati come il primo singolo estratto Do it again a ricordarci che i nostri sanno ancora fare canzoni twee-pop dal ritmo trascinante come ai tempi di Lloyd I’m ready to be heartbroken oppure di French Navy ma, a farla da padrone, sin dall’intro cinematicamente orchestrale, sono le ambientazioni autunnali, dipinte ad acquarello. Sin dal titolo del disco, quel “Desire Lines” che altro non è che il termine poetico con cui si indicano quei tortuosi sentieri sterrati che appaiono quando la gente percorre un determinato percorso abbastanza volte da erodere il terreno come a ricordo del loro viaggio. E questo, è proprio un viaggio poetico in cui i nostri ci immergono, incuranti del loro non riuscire certamente a penetrare le classifiche con un disco del genere. La prima impressione è di un disco dal calore avvolgente che passa dal calypso di Every weekday ai synth di Troblemaker arrivando al miglior momento del disco, quella Cri du coeur con il suo utilizzo dei synth e delle chitarre strappalacrime. Certamente, una parte importante la rivestono le liriche, tormenti adolescenziali cantati in maniera ormai adulta da una Campbell che non disdegna neppure riferimenti di carattere sessuale (il  “You were insatiable/ I was more than capable” di Do it again ) nel corso della sua eterna ricerca dell’anima gemella.

 

Canzoni come Break it to you gently  e I missed your party sono tra gli episodi meglio riusciti di questo disco; con le tastiere spettrali della prima ed il battito cadenzato della seconda e arpeggi di chitarra a rendere la tavolozza splendidamente semplice ma variegata al tempo stesso. Al contrario, New Year’s Resolution con il suo aspetto confessionale ci trasporta  nel lato più cupo della musica pop, con testi riguardanti il desiderio di "scrivere qualcosa di valore", che mostra un autoironico ma universale desiderio di fare qualcosa di utile nella vita. Alcuni meriti di questa  lenta ma costante trasformazione dei Camera Obscura, nello specifico di questo disco, vanno anche alla produzione di Tucker Martine che nello studio di registrazione di Portland ha saputo ricreare la sensazione di calore che probabilmente la band voleva trasmettere. Passano così quasi inosservate le ospitate di Neko Case e del cantante dei My Morning Jackets Jim James (entrambi ai cori rispettivamente in Fifth in line to the Throne e Troublemaker). Un disco più confidenziale e diretto questo degli scozzesi, che necessita di vari ascolti e di ambientazioni adatte in cui immergersi (non ascoltatelo in auto o in metropolitana ma, piuttosto nelle cuffie mentre camminate in una fredda giornata autunnale o comodamente seduti nel salotto di casa magari davanti ad un camino acceso) e che magari farà storcere un po’ il naso ai fan più orientati al lato ballabile della band, ma è indubbio che i Camera Obscura possiedano quell’innata capacità di raccontare storie d’amore seppur in maniera distaccata ma facendoci sentire l’emozione che sta dentro le loro canzoni. “Desire lines” ci porta brani che suonano leggeri ma capaci di toccarci le corde dell’anima e poco importa se alcuni momenti del disco appaiono un po’ stanchi e ripetitivi (e probabilmente tagliare un paio di pezzi avrebbe giovato allo scorrere del lavoro) perché in definitiva l’obiettivo che ci si era preposto viene raggiunto in pieno.

Voto: 7/10
Ubaldo Tarantino

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