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13 Ottobre 2013 ,

Prefab Sprout CRIMSON/RED

2013 - Icebreaker
[Uscita: 07/10/2013]

Prefab-SproutGli alfieri del più sfrenato romanticismo anni '80, i Prefab Sprout, sono tornati. L'assenza durava ormai dal 2001, dato che il precedente “Let's change the world with music” del 2009 in realtà era stato inciso nel 1992 e rimasto nel cassetto per problemi di etichetta. Come spesso avviene nella storia della musica ormai Prefab Sprout (“germogli prefabbricati”, storpiatura di un verso di una canzone di Frank e Nancy Sinatra) è di fatto lo pseudonimo di Paddy McAloon, che ha composto e inciso questo disco in perfetta solitudine tra il 1997 e il 2012, con la produzione dell'ingegnere del suono Calum Malcom, malgrado gravi problemi di salute gli abbiano danneggiato vista e udito. Fortunatamente non è danneggiata la capacità di comporre gradevoli miniature pop, dalle melodie che catturano al primo ascolto. Sin dalla prima canzone, The best jewel thief in the world, riconosciamo il suono del gruppo: chitarre, elettronica oggi meno invadente che in passato, l'armonica a contrappuntare la voce, che si mantiene fresca e giovanile. La ballata acustica, lenta o su tempi non troppo movimentati è la cifra dominante del disco. Fa eccezione Adolescence, manifesto del pop da cameretta (“I was a Romeo, in love forever, unable to forget his Juliet”, canta accorato Paddy prima di lanciarsi nell'inevitabile assolo di chitarra), costruita su un soffice battito di sintetizzatore e drum machine. 

 

prefab sproutThe Devil came-a- calling, sfiora il rock'n'roll, sebbene acustica, ma poiché si parla del diavolo è inevitabile. Billy, la cui melodia suona un po' di già sentito, è però un bel numero funky soul, con bell'arrangiamento di archi e armonica. La pacata The dreamer convince un po' meno, mentre la chitarra incisiva che apre The songs of Johnny Galway ricorda come i Prefab Sprout, anzi Paddy McAlon, abbiano anche un'anima rock, raramente preponderante, ma c'è. Il suono di questo lavoro potrà a tratti ricordare i Pet Shop Boys, ma sicuramente è il contrario, Paddy McAloon è musicalmente molto più colto, nei primi album trovavamo persino accenti canterburiani e tempi di bossa nova, non solo puro pop. Chiudono la ballata in levare The old magician e Mysterious, più giocata su insinuanti tastiere Farfisa accanto a chitarra e armonica, altre due piacevoli canzoni sulla falsariga delle precedenti. Certamente i primi due album del gruppo “Swoon” e “Stevie McQueen”, rimangono inarrivabili, sebbene il secondo fosse zavorrato dagli arrangiamenti un po' troppo stucchevoli di Thomas Dolby. Ma se volete ascoltare dieci belle canzoni pop questo disco vi piacerà, non solo se siete innamorati degli/negli anni '80.

 

Voto: 7/10
Alfredo Sgarlato

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