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25 Aprile 2013 ,

MF/MB COLOSSUS

2013 - Adrian Recordings/Audioglobe
[Uscita: 1/03/2013]

MF/MB – Colossus  (Uscita  01-marzo-2013 – Adrian Recordings/AudioglobeLa Svezia ci ha abituato ad essere patria di una lunga tradizione Metal e, in pieno contrasto con essa, Indie-Pop, ma non esistono solamente questi due grandi filoni musicali, almeno questo devono aver pensato i componenti dei MF/MB provenienti dalla piccola cittadina di Bollnäs quando hanno iniziato a fare musica, nel 2005, appena diciassettenni. Trasferitisi a Malmö pubblicano il loro esordio “Folded” nel 2010 su Adrian Recordings (la stessa dei This is Head)  ed ora, gli svedesi producono insieme a Joakim Lindberg e con l’aiuto del missaggio di Magnus Lindberg, un secondo disco, “Colossus”  con chiari rimandi al post-punk anni ’80, con incroci attuali così come in brani quali The worst dreams, secondo singolo incrocio tra Arcade Fire e The Killers o nella atmosfere più oscure di una ballad come Cocktail Kid. Non male anche la iniziale cavalcata a cavallo tra electro, rock e pop dei synth distorti di  Unto Death  che a tratti ricorda Keep the Car Running degli Arcade Fire, così come il ritmo accattivante del primo singolo scelto, la psichedelia post-punk di  Casualties.

 

Un disco che dopo la rabbia degli esordi sembra volersi guardare dentro esplorando il krautrock piuttosto che il synth-pop o la darkwave più accessibile come nella introspettiva I Am An Entity  passando per l’oscurità di The Chant, una Slowdive  dei Banshees più creativi che incontrano The Knife arrivando alle tracce strumentali dei Depeche Mode di Our next rendezvous. Un secondo lavoro che mi viene da accomunare al nuovo dei Veronica Falls, forse per lo sdoppiamento delle voci maschile/femminile ma, che rispetto al lavoro della band inglese, disegna un quadro molto più ricco di colori e sensazioni senza focalizzarsi su una/due trame. Grazie a due batterie e due voci, gli MF/MB riescono a riprodurre un monolito sonoro con varie venature, un colosso appunto che il gruppo definisce come “Un gigante fatto in egual misura di carne ed elettronica che non deve mai giustificare la sua esistenza perché la stessa non va messa in discussione. Abbiamo creato questo colosso senza preoccuparci di quale direzione avrebbe preso”.

 

La sensazione è che gli Svedesi siano riusciti a raggiungere il livello degli esordi di gente come gli Editors piuttosto che i meno riusciti tentativi di gruppi come i White Lies. Ed in effetti, “Colossus” non sembra soffrire della classica sindrome da secondo disco, senza preoccuparsi troppo di dare l’impressione di qualcosa di già sentito quanto piuttosto di volersi muovere in maniera personale e senza essere forzatamente derivativi, in territori tutto sommato già battuti da altri. Come dire “Ti possono raccontare un viaggio in tutti i dettagli, ma le sensazioni che proverai nel farlo saranno unicamente tue” e gli MF/MB dimostrano che di sensazioni questo viaggio può raccontarne ancora parecchie. 

Voto: 7/10
Ubaldo Tarantino

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