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24 Febbraio 2015 , ,

The Pop Group CITIZEN ZOMBIE

2015 - Freak R Us
[Uscita: 23/02/2015]

Inghilterra  #Consigliato da Distorsioni

 

pop group citizen largeSono tornati. The Pop Group, formazione leggendaria della prima New Wave, ispiratori del trip hop e delle più spericolate avventure musicali dell’ultima parte del millennio, torna a incidere un disco a trentacinque anni da “For how much longer do we tolerate mass murder”. In squadra tre membri fondatori, il cantante Mark Stewart, il fenomenale batterista Bruce Smith e il polistrumentista Gareth Sager, più il bassista Dan Catsis che sostituì Simon Underwood dopo il primo album “Y”. Non risponde invece all’appello il chitarrista John Waddington. In tutti questi anni gli ex Pop Group non sono stati certo con le mani in mano; però solo Mark Stewart ha avuto una carriera solista sempre sotto i riflettori, perlomeno del pubblico indie, con vertici di assoluta eccellenza. Sager e Smith dopo l’esperienza coi sublimi Rip Rig + Panic si sono un po’ defilati, il primo con gruppi di nicchia come Head e Nectarine N°9, il secondo come turnista di lusso per Bjork, P.I.L., The The, Terence Trent d’Arby o la moglie Neneh Cherry; di Catsis si erano perse le tracce. Ne consegue che, differentemente dai dischi d’epoca in cui dissimili personalità davano vita a una miscela esplosiva, in questo ritorno -  diciamolo subito, assolutamente riuscito - ci sembra che il carisma di Stewart sovrasti gli altri.

 

Sebbene echi dei Glaxo babies di Dan Catsis appaiano qui e là, per esempio quando nella title track il ritmo rallenta e un liquido pianoforte detta l’atmosfera. La voce di Mark domina la scena: Stewart non è un “bravo unnamedcantante”, è come Gavin Friday o Howard Devoto un figlio degenere di John Lydon, che a sua volta lo era di Captain Beefheart e Damo Suzuki. Il pathos che comunica è sempre grandioso. La musica mantiene l’irresistibile miscela di funky, dub, disco e suoni mutanti. Però gli angoli si sono smussati, i suoni si fatti più puliti, un’anima molto più pop nel senso corrente del termine attraversa il disco, vedi il singolo Mad truth, il cui Chiara-Meattelli-200x200video è diretto da Asia Argento, oppure la ballabile Age of miracles. Ma ciò non inficia la qualità globale dei brani, sempre piuttosto alta, con episodi anomali rispetto allo stile del gruppo, come Echelon, ballata pianistica, oppure St Outrageous, molto segnata dall’elettronica, come anche Nations, canzone che sorprenderà molto i vecchi fans del gruppo. Questo disco non è una marchetta per pagare il mutuo o un'operazione nostalgia. È il nuovo capitolo di un ensemble che trent’anni fa suonava la musica del prossimo millennio e oggi la suona ancora, e tutti gli altri si sono accodati. 

Voto: 7.5/10
Alfredo Sgarlato

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