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8 Febbraio 2014

Cheatahs CHEATAHS

2014 - Wichita Recordings
[Uscita: 10/02/2014]

CheatahsLa prima cosa che colpisce dei Cheatahs è la bellezza del suono che ci riporta in mente alcune delle band più importanti dei primi anni novanta: gli Swervedriver, i Ride, i Dinosaur jr, i Teenage Fanclub. Una sorprendente somiglianza che ha sollevato più di una riserva, ma che sicuramente non deve essere intesa come un semplice revivalismo e citazionismo. I Cheatahs entrano con sincerità nell’anima dell’indie rock e dello shoegaze, metabolizzandolo fino a renderlo perfettamente naturale. La formazione composta da Nathan Hewitt alla voce, James Wignall alla chitarra, Dean Reid al basso e Marc Raue alla batteria, ha acquisito notorietà con la pubblicazione di due EP, “Coared” e “Sans”, racchiusi successivamente in “Extended Plays” uscito nel 2013. “Cheatahs” è il loro primo full-length, che dà vita ad una miscela perfetta di shoegaze dai tratti robusti e di indie noise melodico. Dopo una breve intro, l’album prende avvio con l’accattivante Geographic, manifesto di uno shoegaze energico e melodico, mentre le successive Northern Exposure e Get Tight sono caratterizzate da possenti trame di basso e chitarra, che ricordano l’indie noise dei primi Dinosaur jr. Non mancano i passaggi più sognanti ed onirici come la splendida Mission Creep, mentre The Swan e Kenworth costituiscono un vero e proprio omaggio a quel capolavoro che è stato “Raise” degli Swervedriver. La conclusiva Loon Calls  chiude l’album con sonorità luminose e sognanti. Non è chiaro se il nome scelto dalla formazione londinese voglia sottintendere l’eccesso di richiami espliciti e di citazioni alle loro band più amate (cheat significa appunto imbroglio, inganno), ma nonostante tutto l’album è davvero piacevole e l’operazione della Wichita Recordings sicuramente convincente.

 

Voto: 7/10
Felice Marotta

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