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27 Giugno 2015

Tormention CHAOTIC DELUSIONS

2015 - Murdher Records
[Uscita: 10/03/2015]

 Svezia

 

tor“Dottore, dottore, ho un tremendo mal di testa, cosa posso fare?”. “Ascolti il nuovo disco dei Tormention!”. È questa la conversazione che a Kalmar, freddo sud-est della Svezia, va per la maggiore nei simpatici studi medici dello Småland. “Chaotic Delusions” è la cura omeopatica giusta, nonché il secondo album della band formata da Daniel Gustavsson (chitarra), Joakim Mikiver (voce), Adam Andersson (basso) e Ämir Batar (batteria). Quattro cordiali ragazzi cresciuti a aringhe ed Entombed, alce e Dismember (con qualche spruzzata di cannella, Napalm Death, Cannibal Corpse e Six Feet Under). Nati nel 2008 durante il Wacken Open Air (esiste un posto migliore del più grande festival metal al mondo per fondare una band death?), i Tormention ci mettono poco per sfornare i primi lavori: la demo “Soldier of the Dead” e il debutto “Hunger for Flesh”, edito nel 2012 dalla tedesca Godeater Records.

 

Chaotic Delusions conferma le premesse: epitome del death metal svedese vecchia scuola, è un manifesto da 9 brani e 35 minuti di riff affilati come lame, groove animalesco e ciccione, vocals degenerate (che Joakim adorna con modus operandi multistrato: deep throat, growl, urla sinistre), ritmiche assatanate, malsane melodie (punto decisamente a favore), testi adatti agli ascoltatori più delicati, introversi e conservatori (zombie, tor1schizofrenia, omicidi) e una varietà stilistica che non guasta. Il risultato è una mattanza che colpisce dritto allo stomaco con bordate come Burn, Deus Aborted, Satyriasis, Lust e St(r)aken. Ad apportare i doverosi spostamenti di registro ci pensano il mid-tempo killer di Not My Hands, le suggestioni arab folk che aprono la soffocante Legion, la solennità strumentale della title track e l’ipnotico refrain della notevole Schizophrenic. Non si può certo affermare che i Tormention siano dei raffinati innovatori, ma in fondo a chi interessa? Il loro lavoro lo svolgono con ferocia e precisione chirurgica. In un mondo di plastica, tanto basta. Enjoy brutalism!

 

Voto: 7/10
Alessandro Zoppo

Audio

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