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27 Febbraio 2023 , ,

Uriah Heep Chaos & Colour

2023 - Silver Lining Music Ltd.
[Uscita: 27/01/2023]

Avevamo riabbracciato Mick Box e i suoi ‘dickensiani’ compagni di viaggio una sera dello scorso ottobre a Milano; il Teatro del Verme rappresentava l’unica fermata nel nostro paese del tour con cui stavano celebrando, in giro per il vecchio continente (sessantuno tappe in ventotto paesi), i loro primi cinquant’anni in musica. Una suggestiva performance rock di quasi tre ore che non aveva tradito le aspettative dei numerosi fans intervenuti, al termine della quale il quintetto albionico si era congedato dal caloroso pubblico dispensando la promessa di un quanto mai sollecito ‘arrivederci’ in terra italica per la promozione di un imminente progetto inedito. Con il rilascio alle stampe del loro venticinquesimo album di studio “Chaos & Colour” gli Uriah Heep hanno gettato le basi per tenere fede alla parola data pochi mesi fa. Alfiere del movimento hard-rock di inizio settanta, la formazione capitanata dall’highlander chitarrista dell’Outer London si riaffaccia sulla scena discografica a cinque anni dall’apprezzato “Living The Dream” confezionando dieci movimenti (dodici nella versione compact) che a tutti gli effetti, per ispirazione ed intensità, si rivelano l’ideale trait d’union con le produzioni date alla luce nel nuovo millennio. La presenza di Bernie Shaw alla voce rappresenta da sempre un invidiabile valore aggiunto per la storica compagine, così come essenziale risulta l’apporto alle tastiere dell’altro ex Grand Prix Phil Lanzon. Sorvolando sulle consuete ed incisive diagonali distorte disegnate da Box, trademark heepiano ed immortale fil-rouge con i lavori della prima ora, spetta alla vigorosa e rinnovata sezione ritmica Rimmer-Gilbrook lanciare, sin dalle prime note dell’intro Save Me Tonight, l’ascoltatore di turno nel bel mezzo di vertiginose ritmiche. Il singolo apri-pista sintetizza alla perfezione le velleità narrative di “Chaos & Colour”, album imperniato su trascinanti scorribande heavy solo sporadicamente arginate da melodiche aperture ballad (l’ottima One Nation One Sun) e nostalgiche incursioni prog (Fly Like an Eagle). Tra gli ardimentosi passaggi in scaletta si lasciano particolarmente apprezzare Golden Light, Hail The Sunrise e la turbinosa coda di Freedom To Be Free, traccia dall’immortale retrogusto Seventies, con hammond e solenni coralità prepotentemente sugli scudi. Un gradito ritorno sulla scena che, sebbene non suggerisca novità sostanziali (i ristagnanti contesti rock del momento lo consentono difficilmente), va reverentemente ad aggiungersi allo sconfinato quanto nobile catalogo artistico già esistente. Lunga vita quindi alla leggenda Uriah Heep; in attesa di ritrovarsi ad applaudirli sotto un palco non resta che godere dei colori di questo rockeggiante caos. Non poco osiamo dire.

Voto: 7/10
Alessandro Freschi

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