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5 Giugno 2012 ,

Japandroids CELEBRATION ROCK

2012 - Polyvinyl Record
[Uscita: 5/06/2012]

Japandroids: "Celebration RockIl nuovo album dei Japandroids, dopo il debutto del 2009 con "Post-Nothing" (ottimo disco denso di sonorità noise-rock), duo chitarra/batteria di Vancouver, si apre con i botti: nel senso letterale del termine, con lo scoppiettare dei fuochi d' artificio a suggerirci l' inizio della "celebrazione" (come è facile intuire dal titolo). Perchè di questo si tratta, di una festa del rock con tutti i suoi invitati, dai riff infuocati alle canzoni urlate a squarciagola, dal pop-punk energico e un po' adolescenziale, allo scassato garage lo-fi di memoria 90's, sempre a cento all' ora, sempre con il cuore in gola di chi sta correndo ed è felice di farlo, senza starci troppo a pensare: la gioia e l' urgenza del rock' n' roll stanno tutte in questo disco.

 

E passano attraverso otto brani per poco più di mezz' ora di musica, breve e intenso come è giusto che sia in questi casi. Eppure la cura e l' attenzione messe al servizio di queste poche tracce fanno la differenza: la melodia epica di Fire's Highway non può lasciare indifferenti nemmeno i cuori più induriti, l'energia trattenuta di Evil's Sway prima di lanciarsi nell' accorato ritornello o la successiva cover di For the love of ivy dei Gun Club lasciano senza fiato per impatto e attitudine. I rimandi, gli echi del miglior compromesso fra rumore e melodia degli anni novanta con le sue esplosioni chitarristiche e il basso profilo di una band come i Seam sono il marchio di fabbrica di brani come Younger Us o Adrenaline Nightshift, vitali e giovani, spudorati ma non arroganti.

 

E poi sembra di vedere gli Husker Du far capolino da ogni dove con il loro carico di passione e urlata, ma in fondo fragile, emotività: scorribande epiche che ricordano anche i coevi Fucked Up per intensità e pathos. Non un attimo di tregua, un susseguirsi di assalti, di corse sfrenate e veri e propri inni all' essenza del rock. Il brano di chiusura, Continuous Thunder, viaggia su tempi un po' meno frenetici ma ne esalta il lato più pop e sensibile, con i petardi che, questa volta, ci ricordano che la festa è finita.

Andrea Fornasari

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