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26 Luglio 2012 ,

Dan Ar Braz CELEBRATION

2012 - L'Oz Production/Coop Breizh
[Uscita: 18/06/2012]

Dan Ar Braz  CELEBRATION # Consigliato da DISTORSIONI

 

E' sempre un emozione per me parlare di Dan Ar Braz, classe 1949, di sangue bretone e grande chitarrista, purtroppo però poco conosciuto o considerato qui da noi. Eppure un signor musicista come lui, con trascorsi gloriosi con Alan Stivell, di cui è stata la straordinaria chitarra solista, nel suo periodo migliore (1972-1977), con la sua band i Mor più una fugace apparizione nei Fairport Convention, meritava e meriterebbe maggiori riconoscimenti. Come solista ci ha donato opere come "Douar Nevez" (1977), "The Earth's lament" (1979) oltre i meravigliosi "Music for les silences a venir.." (1985) e "September Blue" (1988), in larga parte strumentali dal fascino unico e con forti sapori della sua terra d'origine. Dischi fuori dal tempo ma sarebbe meglio dire "fuori tempo" visto che questi dischi avrebbero avuto un altro impatto se incisi e fatti uscire adesso, nell'attuale periodo di vacche grasse per l'indie folk o come lo volete chiamare, con un esercito di nuovi menestrelli dell'acustica ed elettrica.

 

Negli anni novanta e fino ad adesso la sua produzione è un pò rallentata, pur mantenendo uno standard qualitativo sempre eccellente. Questo nuovo "Celebration" vorrebbe essere un omaggio alla Bretagna, e nell'occasione Dan Ar Braz ha voluto fare le cose in grande facendosi accompagnare dalla banda di Bagad Kemper, originaria di Quimper, Finisterre e che già avevano collaborato con lui in occasione del disco "L'Heritage des Celtes" (1994). Mentre nei suoi primi dischi solisti Daniel Le Bras, suo nome d'origine, era solito cantare personalmente le sue composizioni in seguito ha progressivamente perso  questa abitudine, affidandosi spesso a dolci voci femminili, come in questa ultima bella raccolta. Nell'occasione le chanteuses hanno nome Morwenn Le Normand e Clarisse Lavanant che si alternano magicamente nel corso di gran parte dei 13 episodi del disco, di rilievo in special modo gli 8 minuti finali di J'avais cine enfants e Bro yaouank hon bugale.

 

Non mancano certo  i soliti  strumentali, Rock around the Loch ( che titolo !), La trace du souvenir, il traditional Amazing Grace, il migliore, che dimostrano la maestria alle sei corde del nostro,  oltre a Belong, Land  e Cornwall Attitude nei quali la Bagad Kemper  si fa sentire alla grande. I pezzi che mi sono piaciuti meno sono la title track Celebration e Goodnight God che, stranamente cantati in inglese, essendo l'album un tributo alla Bretagna, si rivelano un pò fuori contesto. Molto bravi anche gli altri due strumentisti coinvolti nel disco, Patrick Peron alle tastiere, e Ronan Le Bars, flauti e cornamuse. In definitiva non il disco migliore di Dan Ar Braz, ma sempre opera degnissima, con il consiglio ai lettori/ascoltatori che si avvicinano a lui per la prima volta di dedicarsi nel caso alle opere summenzionate, più rappresentative dell'arte del bretone.

 

Ricardo Martillos

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