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17 Novembre 2020 ,

Paolo Spaccamonti & Daniele Brusaschetto Burnout II

2020 - Toten Schwan Records
[Uscita: 11/11/2020]

Volume Quattro” di Paolo Spaccamonti era un lavoro attraversato da spazi e sospensioni oniriche nel quale la solitudine costituiva la cifra concettuale dei brani filtrati da una lente post-punk. Oggi il chitarrista torinese riprende una dialettica di condivisione artistica che lo ha portato negli anni a collaborare con musicisti come Ramon Moro o Arbeit, con prove di grandissimo spessore e suggestione. Sono trascorsi sei anni da “Burnout”, side project di Paolo Spaccamonti e Daniele Busaschetto ed oggi i due musicisti concretizzano il seguito di quel progetto con quattro nuovi bravi pubblicati per i tipi della Toten Schwan Records. La scelta di far uscireBurnout II" in una tiratura limitata di 99 audiocassette non è un mero dato commerciale, bensì un elemento che si impianta quasi filosoficamente nell’apparato musicale contenuto nel supporto: ogni cosa ha un suo limite, una sua finitezza di tempo e di spazio che costituisce la imprescindibile misura del vivere stesso di ogni uomo. La scelta del numero 99 rimanda alla matematica dell’imperfezione, ad una tensione che porta all’infinito, sfiorandolo senza però mai raggiungerlo, come la bellezza di qualcosa che deve ancora venire. Se per burnout si intende quel processo di logoramento mentale dovuto ad un sovraccarico emotivo, il dualismo Spaccamonti – Brusaschetto mette in scena la consunzione dell’energia interiore attraverso la rappresentazione di un flusso sonico oscuro e materico. Il chitarrismo di Spaccamonti si unisce alla visionarietà industrial di Brusaschetto, dando origine ad ambientazioni desolate in cui trovare dimensioni claustrofobiche alla Nine Inch Nails con derive di blues apocalittico, come nell’opener Gocce cui fa da cornice un drumming con pulsazioni kraut. Dopo il suggestivo tremolo di Balliamo Ancora definito dalle sue note oblique, arriva la ciclicità di Al Jourgensen, un lungo fluido kosmische dell’antimateria. In chiusura troviamo Spore (brano che fa prevalere, a nostro avviso, la sensibilità di Spaccamonti) in cui segmenti di suoni in loop si intersecano tra di loro come in una micro tempesta dell’anima che si interrompe in un improvviso risveglio. Il cuore di “Burnout II” è un’aurora boreale che screzia il cielo nero pece di una cicatrice luminosa. Disco di toccante avanguardia.

Voto: 7.5/10
Giuseppe Rapisarda

Audio

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