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7 Giugno 2012 ,

Smoke Fairies BLOOD SPEAKS

2012 - V2
[Uscita: 21/05/2012]

Smoke Fairies - Blood SpeaksJessica Jones and Katherine Blamire alias Smoke Fairies  sono l'ennesima coppia di ragazze, inglesi del Sussex stavolta, innamorate di un tipico  suono che ha le sue radici negli states. Insieme alle Unthanks, le migliori, e alle svedesine First Aid Kit formano un terzetto di tutto rispetto che si divide i consensi ed il rispetto  del pubblico e non solo quello maschile. Migrate in America alla ricerca del loro sound preferito hanno esordito e fatto subito centro con "Through low lights and trees" (2010) che oltre a dargli la giusta visibilità le ha fatte conoscere da un certo Jack White che le ha volute a suo fianco per uno dei suoi tour da solista giusto in questi mesi. "Blood Speaks"  è il naturale successore di quel debutto, un disco che conferma ma limita in parte le aspettative di chi vedeva nelle due inglesine la prossima next big thing. Intendiamoci il disco è al solito ben costruito, morbide armonie, voci cristalline ma è dal lato compositivo che qualcosa sembra mancare.

 

La semplicità delle canzoni e un certo modo di proporre melodie che strizzavano l'occhio al glorioso folk revival inglese presenti nel primo disco qui sono in parte sommerse da canzoni talvolta ripetitive e senza troppo costrutto. Non tutto è da buttare certo, la purezza di Awake, Daylight e Hideway è da sottolineare con le voci che si rincorrono  e sovrappongono in fascinosi vortici. Altrove si alzano i toni non sempre con grandi risultati: l'iniziale Let me know, Blood Speaks e Take me down when you go sono songs abbastanza banali, mielose e con stucchevoli ritornelli  e coretti un tantino maldestri, un pò meglio le elettriche Feel it coming near e The three of us, ma non è certo su questo terreno che le Streghe Fumanti sembrano dare il meglio di sè. Le tree bonus tracks presenti nell'edizione diciamo allargata sono addirittura migliori del resto, sentire Bells e Wireless, magiche e delicate nelle quali le due riprendono il filo del discorso di due anni prima. Un disco non malvagio ma in chiaroscuro che magari tanti apprezzeranno, io non me la sento di consigliarlo spassionatamente, agli ascoltatori in ogni caso l'ardua sentenza.  

Ricardo Martillos

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