Big Red Machine BIG RED MACHINE

Stati Uniti

Dopo aver co-fondato nel 2016 la piattaforma web 'People' -imponente collettivo di artisti della scena indipendente statunitense- Justin Vernon e Aaron Dessner danno corpo ad un progetto a quattro mani andando a rispolverare un'idea nata casualmente un decennio fa durante la partecipazione ad un fundraising per la lotta alla diffusione dell'AIDS. Anticipato  nel corso dell'estate dalla pubblicazione in streaming di una manciata di tracce, viene distribuito adesso in tutta la sua interezza “Big Red Machine” esordio in tandem per il frontman dei Bon Iver ed il chitarrista dei The National, prodotto in collaborazione con Brad Cook e mixato da Jonathan Low. Creazioni a schema libero, contaminazione, essenziale cronaca quotidiana. La seducente osmosi generata dalla compenetrazione dei trademarks delle formazioni d'appartenenza è particolarmente apprezzabile all'interno di una scaletta che lungo il suo incedere lambisce partiture minimali e sincopate, derive dubstep e miscele elettro-folk, confidando nella timbrica, spesso artefatta dal vocoder, di Vernon per esternare i propri stati d'animo.

Dieci movimenti apparentemente diversi tra loro ma saldamente uniti da un avvincente fil-rouge emozionale. Dalle coralità soul di Hymnostic agli orditi folk di I Won't Run From It, attraversando le disordinate elucubrazioni di Air Stryp, i fendenti elettrici di Melt e i rarefatti rintocchi di People Lullaby, Big Red Machine rivelano la caleidoscopica anima sonora di un connubio artisticamente affine ed in perpetuo movimento. Un incontro tra teste di serie dell'indie d'oltreoceano che  non delude le aspettative confermando, se mai ce ne fosse stato bisogno, che spesso 'l'unione fa la forza'. E nel caso specifico di Vernon e Dessner finisce inevitabilmente per raccogliere il doppio dei consensi.