Migliora leggibilitàStampa
15 Dicembre 2023

Aguirre Belle Epoque

2023 - Snowdonia Dischi
[Uscita: 08/12/2023]

Il secondo disco dei romani Aguirre arriva a undici anni di distanza dal debutto e dopo una serie di pause, disavventure, eventi esterni che ne hanno rimandato l’uscita inizialmente prevista per il 2020. Ma adesso “Belle Epoque” esce per Snowdonia Dischi, etichetta dedita ormai da più di un quarto di secolo alla ricerca e alla diffusione di quanto di meglio offra la musica italiana indipendente. Pur spaziando in diversi generi musicali l’etichetta di Cinzia La Fauci e Alberto Scotti mostra una particolare attenzione per quanti affrontano la forma canzone, il pop in modo non convenzionale, basti citare i dischi della band di famiglia Maisie, dei Klippa Kloppa o il recente e bellissimo omaggio a un outsider della musica pop come Rodolfo Santandrea. A questo filone appartengono anche gli Aguirre, “Belle Epoque” è infatti fondamentalmente una raccolta di quindici canzoni avant-pop in cui influenze diverse e testi brillantemente provocatori e dissacranti, uno per tutti la fulminante, aggressiva e amaramente ironica Viva La Gioventù, rendono l’ascolto del disco un’esperienza oltre che piacevole, davvero molto interessante. Del resto i componenti di Aguirre, Giordano De Luca, piano e voce, Martino Cappelli, chitarra e bouzouki, Alice Salvagni, basso e cori, Giulio Maschio batteria, provengono dalla Scuola Popolare del Testaccio, non solo conoscono bene il loro mestiere, ma hanno mantenuto fortunatamente un carattere genuinamente popolare e soprattutto ribelle che si riverbera nella loro musica. Una continua alternanza di cultura alta e popolare, in modo naturale e senza alcuna affettazione o snobismo. Questo carattere popolare lo sentiamo subito con la title-track che apre il disco, in tre minuti si passa da un inizio cantautorale, per poi passare a una marcetta balcanica, per finire con una coda strumentale dominata da un piano jazz, anche il testo passa da citazioni dantesche a insulti da strada. Non c’è spazio per parlare delle ben quindici tracce del disco, ma ci piace segnalare almeno la sarcastica critica della compassione pelosa di certa beneficenza in Senza Titolo, il potenziale hit dal tiro frenetico Bambola Chimica, L’Anacoreta, incredibile miscela di pop con intermezzi noise e mediorientali e perfino qualche eco Stereolab, Mr. Feerich e Vicino Al Bosco, degne della migliore tradizione prog italica, la malinconia irreale di On N’Echappe Pas À La Machine con uno splendido finale con la fisarmonica di Luca Venitucci in evidenza. Dobbiamo confessare che in un primo momento eravamo rimasti un po’ perplessi, poi il disco è cresciuto ascolto dopo ascolto rivelandone in pieno la complessità, la varietà, la bellezza, un disco che è come uno scrigno senza fondo che ci regala volta a volta i suoi tesori.

Voto: 7.5/10
Ignazio Gulotta

Audio

Video

Inizio pagina