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29 Settembre 2016 ,

Rez Abbasi & Junction BEHIND THE VIBRATION

2016 - Cuneiform Records
[Uscita: 20/05/2016]

Pakistan   #consigliatodadistorsioni     

 

frontL'ultimo lavoro del chitarrista di origini pakistane Rez Abbasi (Karachi, 1965) risponde all'esigenza di ampliare le prospettive sonore di un autore visionario, in grado di esprimere larghe potenzialità in chiave elettrica, quasi una naturale metamorfosi della modalità espressiva acustica sin qui praticata. Junction è la nuova formula eclettica ed elettrica, inventata dall'artista per orientare una cifra stilistica già espressa appieno accanto ad artisti quali Vijay Iyer, Rudresh Mahanthappa: l'organico comprende accanto a Rez Abbasi, il sassofonista Mark Shim, il tastierista Ben Stivers e il batterista Kenny Grohowski. Il nuovo album riflette orchestrazioni fresche, aperte, inconsuete e può fornire una risposta all'eterna domanda, ovvero come può un artista jazz orientare il sound impiegando tutte le nuove tecnologie, oltre un linguaggio acustico chiaramente post-fusion. In “Behind The Vibration” le otto scritture originals di Abbasi evidenziano un ensemble sonoro scintillante e scoppiettante: già il brano introduttivo, Holy Butter, pone in luce la forza propulsiva del quartetto, con il drummer Grohowski che copre un ruolo decisivo, qui come in tutto l'album. 

 

Junction.pgGli assoli del leader si dispiegano in tutta la loro carica evocativa nel secondo titolo Groundswell, colorato fragorosamente dagli scoppi di Shim (al sax), sopra una tessitura grintosa mescolata di R'n'B, rock o punteggiata dalle fughe in chiave post-bop che sembrano deflagrare nel successivo Inner Context (con Stivers all'Hammond B-3). Uncommon Sense porta una nota di appagante di bonaccia interiore, un viaggio dello spirito nelle direzioni impresse dalla chitarra ipnotica (e caotica) di Abbasi che si placano in  And I You, quasi un lamento nelle viscere della terra smossa che sembra rez abbasieruttare lapilli in Self-Brewing, evocante tratti distintivi di un rock-blues miscelato dalle punteggiature dell'organo di Stivers, che sfumano nelle lievi distorsioni delle corde di Abbasi. Più fusion la scrittura di New Rituals, un dialogo costante, quasi ininterrotto tra i richiami di Rez e il drumming di Grohowski, specie nell'uso dei cymbals. Il conclusivo Matter Falls sintetizza bene il paradigma enunciato da Behind The Vibration: il sound elettrico per coniugare tutti gli stilemi del post-bop, mescolando il jazz-rock con i suoni del mondo già praticati da Abbasi nelle esperienze passate, attratto da influenze sperimentali o combinazioni timbriche riuscite.  

 

rezLine-Up

Rez Abbasi, chitarra elettrica, effetti

Mark Shim, sassofoni

Ben Stivers, keyboards, Hammond B-3

Kenny Grohowski, drums 

 

 

 

Voto: 7.5/10
Luciano Viotto

Video

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