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12 Luglio 2018 , ,

Kerry Devine AWAY FROM MOUNTAINS

2018
[Uscita: 11/05/2018]

Inghilterra

 

Un debutto da tenere d'occhio questo della musicista, compositrice e cantante Kerry Devine originaria di Cambridge che ci regala con "Away From Mountains" un album raffinato ed elegante nel quale a una vena folk e a un'ispirazione intimista e poetica si accompagnano arrangiamenti di derivazione ambient. E infatti il disco si ispira al paesaggio piatto del Fenland, distretto dell'Inghilterra Orientale, evocato dal suggestivo artwork dell'artista svedese Lovisa Axille. Un piatto territorio agricolo, una volta coperto in gran parte da paludi, nel quale lo sguardo si perde nella monotonia di grandi pianure e dove il tempo sembra essersi fermato e indurre alla riflesione e al raccoglimento, come dice la stessa Devine: «Quando sei lì e ti fermi puoi sentire così tanti suoni diversi, in differenti stratificazioni, quindi ho voluto creare qualcosa che suonasse allo stesso modo, che avesse la stessa profondità e ricchezza, ma fosse anche molto scarno. Queso posto mi conforta, ho voluto creare una sorta di grembo sonoro in cui l'ascoltatore possa entrare e anche essere consolato.»

 

E se questo era l'obiettivo di Kerry Devine non possiamo che dire che è stato penamente raggiunto. Le dieci canzoni dell'album ci conducono infatti in un'atmosfera di intima complicità, i versi costellati di immagini simboliche ed evocative, ma anche enigmatiche («non posso mettere tutto a nudo» declama in Lines In The Landscape), gli arrangiamenti che ci aprono la mente verso paesaggi insoliti e solitari, grazie anche all'uso discreto, mai soverchiante, degli archi e dell'elettronica, ci offrono un disco di grande sensibilità e grazia impreziosito dalla voce cristallina della Devine che non a caso è stata accostata a quella di cantanti come Beth Orton, Joni Mitchell o Angel Olsen, a confermarne l'ottima qualità di interprete. Fra i brani, tutti comunque meritevoli di attento e assorto ascolto, sottolineiamo Work You resa inquieta dall'elettronica e dal canto stavolta ansimante, la title track che sposa un intrigante e passionale folk rock per parlare di amore, la malinconia sognante di Not Telling You, la propensione ambient di Lines In The Landscape, la dolcezza umbratile della conclusiva, eterea e sfuggente Closed Roads

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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