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1 Marzo 2021

Mogwai As The Love Continues

2021 - Rock Action Records
[Uscita: 19/02/2021]

E’ di queste ore la notizia che “As The Love Continues”, il decimo album dei Mogwai (senza contare le colonne sonore), ha raggiunto il numero uno delle classifiche inglesi, la prima volta in venticinque anni di carriera della band scozzese. Tralasciando qualsiasi raffronto con le classifiche di vendita italiane e sui gusti medi predominanti, il dato è senz’altro confortante, se non altro per la possibilità di credere ancora nell’utopia del sogno e di una rivincita sulla materia. I Mogwai, al netto di piccoli scarti di baricentro, sono sempre stati fedeli a se stessi e alla formula di un post-rock onirico, coniata quando l’idea di rendere strumentale il rock apparteneva ancora a intellettualistiche liturgie progressive. Insieme al collettivo Godspeed You! Black Emperor, senza dubbio più radicali e sovversivi, i Mogwai hanno aperto la strada ad una visione cinematica del rock e delle sue strutture, definendo un proprio perimetro di assolta riconoscibilità. In fondo, proprio da quell’alveo confortevole la band non è mai uscita fuori, raggiungendo un punto di equilibrio tra stile e piccoli interventi che non hanno fatto altro che confermare la cifra emotiva della musica di Stuart Braithwaite e soci. Anche se “As The Love Continues” non cambia di una virgola un assetto sonoro cristallizzato, l’elemento che fa la differenza è la classe assoluta di musicisti che riescono ancora a tirare fuori delle dinamiche di forte coinvolgimento, continuando a nutrire l’immaginario di una intera generazione che, all’alba degli anni zero, camminava per strada con il walkman, perdendosi nelle alienazioni post-adolescenziali di “Come On Die Young”. Con quel formidabile secondo album, il nuovissimo “As The Love Continues” condivide la sensibilità del produttore Dave Fridmann che ne ha esaltato tutta la potenza fisica del suono, cosa che peraltro si ritrova anche nel penultimo “Every Country’s Sun”. Se c’è una cosa che colpisce del nuovo lavoro (complice anche il mastering di Frank Arkwright negli Abbey Road Studios) è proprio il sound, smagliante e dotato di uno spessore avvolgente, sempre in grado di dare consistenza a tutte le sfumature, soprattutto quando si ergono muri ciclopici di distorsioni che, pur dando la sensazione di sommergere tutto, pongono ogni dettaglio lungo un crinale di perfetto equilibrio. Ogni traccia è un viaggio interiore che alterna momenti di quiete a scatti in avanti, in una corsa su strade invisibili come di chi vuole lasciarsi tutto alle spalle. In queste nuove undici tracce si rinviene una maggiore apertura a soluzioni melodiche che si legano sempre ad un massimalismo di fondo, ma con una valenza ancora più immaginifica (vedi la magnificenza alla Cinematic Orchestra di Midnight Flit con l’arrangiamento degli archi di Atticus Ross). E’ ascolto dopo ascolto che il disco rivela la parte più profonda di sé, come l’opener To The Bin My Friend, Tonight – We Vacate Earth che ricorda gli spazi dell’O.S.T. “Atomic”, oppure le pulsazioni sintetiche di Dry Fantasy. Uno dei momenti cruciali dell’album è costituito da Ritchie Sacramento, unico brano veramente cantato, il cui andamento del basso ricorda Tracy dell'esordio “Mogwai Young Team” e la voce di Braithwaite che si insinua nelle trame di uno struggente bozzolo shoegaze. Fuck Off Money rimarca le traiettorie vocoder di Dial: Revenge destrutturandosi in un toccante climax, mentre con Ceiling Granny sembra di risentire gli Smashing Pumpinks di “Siamese Dream” e tutto l’apparato Nineties. Dopo Pat Stains e le rifrazioni inquiete del sax di Colin Stetson, in chiusura troviamo una delle tracce migliori, It’s What I Want To Do, Mum con il suo chiaroscuro ed una litania dolente che celebra l’avvento di una tempesta che annienta. “As The Love Continues” sarà pur sempre il solito disco alla Mogwai, ma la sua musica appartiene a cuori irriducibili e a coloro i quali non hanno mai ceduto alle lusinghe del mondo liquido venduto dai nuovi adulti.

Voto: 8/10
Giuseppe Rapisarda

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