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9 Ottobre 2015

Rome ANTHOLOGY 2005-2015

2015 - Trisol-Audioglobe
[Uscita: 02/10/2015]

Lussemburgo

 

romeIl cantante lussemburghese Jerome Reuter, ha dato vita al suo progetto, Rome, esattamente dieci anni fa. Questa antologia ne celebra la carriera e, attraverso i venti brani che contiene, ne ripercorre le tappe salienti, tracciando una decade di cantautorato all’insegna di uno stile cupo, che richiama il dark del post punk europeo e il folk a tinte fosche americano.

Jerome è sicuramente un artista talentuoso e un chitarrista dotato ma il suo stile si appoggia su un filone battuto da mostri sacri del calibro di Nick Cave e Johnny Cash senza mai riuscire ad eguagliarne, neppure lontanamente, l’intensità  espressiva, la pregnanza lirica e drammatica e questo anche a dispetto di un’accoglienza sempre positiva del suo repertorio, diventato ipertrofico negli ultimi anni. Lavori validi ve ne sono senz’altro stati (“Confessions d’un Voleur d’Amer”, per l’etichetta Cold Metal Industry, nel 2007) ma in questo lungo arco di tempo le proposte sono sempre avvenute in direzioni già tracciate: la pomposità più marziale, l’attitudine melodica che raramente intingeva in qualche spigolosità industrial ad effetto.

 

Una monotonia monocolore troppo auto celebrativa e troppo uguale a se stessa. I propositi non sono quelli di fare innovazione o ricerca, siamo d’accordo, ma l’originalità e l’impatto emotivo, le emozioni e le vibrazioni che si possono imprimere ad un’estetica espressiva reuteranche molto rimarcabile e coerente, sono molteplici, a volte fatte di poco, di quel mordente caratteriale che in questo caso non emerge. C’è atmosfera noir ma non c’è commozione, c’è malinconia che non si sublima mai in pathos e coinvolgimento sensoriale. Ci si muove su clichè abusati (dai Death in June ai Der Blutharsch) allargandosi fino alla saturazione su formule imbalsamate e finendo per penalizzare proprio quelle corde emotive che si vorrebbe sollecitare.

The Accidents Of Gesture è una ballata introspettiva che diventa corale con una serie di arrangiamenti troppo pomposi: le voci ad effetto fuori campo. Der Brandtaucher ha una ritmica incalzante e un andamento funky che impatta con il disagio esistenziale espresso nel testo. Accordi atmosferici per QuerkraftA Pact Of BloodReversion e L’Assassin. Incedere a densità più hard per la robotica Der Wolfsmantel, per il doom melmoso di A La Faveur De La Nuit

 

Ma i toni fatal decadenti si affidano sempre a linee ben strutturate, incanalate in un calibrato percorso di morbida soavità e di crescendo scenografici. Episodi ben riusciti sono senz’altro: On Fire (dall’album del 2014 “A Passage to Rhodesia”) con un paganesimo country e tribalismo piacevolmente variegato che stempera il senso di tragico, la chitarra cristallina di Das Feuerordal  e l’elegia maestosa di The Orchards.reuter1 Pornero e Amsterdam The Clearing dall’album intimista  “Hell Money” (2012) che prova ad indagare traiettorie più minimali rispetto ai precedenti “Die Aesthetik Der Herrschaftsfreiheit” (2011) e “Flowers From Exile” (2009).

Ma non si rifugge mai da una solennità troppo rifinita per esaltare a pieno la liricità drammaturgica e disperata del blues o del gotico del profondo sud, da una leziosità che solo a tratti abbraccia la delicatezza e la semplicità toccata dai grandi poeti folk singer quali Leonard Cohen. Vien da chiedersi se davvero, dopo l’intensa attività a suon di ricche e scintillanti produzioni, c’era un'urgenza di propinare anche un’antologia riassuntiva o se, con questa mossa, si sono accesi i riflettori su tutti quei nervi scoperti che via via erano emersi.

 

Voto: 5.5/10
Romina Baldoni

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