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18 Ottobre 2017

Midnight Scavengers ANGA VALE

2017 - Closer Records
[Uscita: 22/09/2017]

Australia  #consigliatodadistorsioni

 

Inutile sforzarsi con le reminiscenze di lontani studi classici, il titolo “Anga Vale” non è un saluto latino, ma semplicemente e significativamente l'anagramma di Alan Vega, il cui nome aleggia sul disco ispirandone le tematiche rabbiose e maledette spesso evocate dai testi. Ma c'è un'altra figura omaggiata, quella del batterista francese Tonio Marinescu, scomparso nel dicembre dell'anno scorso, presente nel primo disco del 2016 e nel primo tour europeo, in questa occasione ne avevamo apprezzato la bravura, ma anche la gentilezza e la dolcezza del suo sguardo venato di malinconia, ebbene la copertina del disco è ricavata da uno dei quadri realizzati da Marinescu e ispirati a Egon Schiele. I Midnight Scavengers vengono dall'Australia e sono al loro secondo lavoro a un anno esatto dal loro esordio con l'album eponimo sempre su Closer Records. Ma non si pensi a una band giovane, i membri hanno lunghe storie di militanza in varie band del paese e nascono dall'incontro avvenuto a Berlino fra i due leader, la cantante e chitarrista Johanna Brockman e Dimitri Kucharzewski voce e piano elettrico, completano l'organico Andrew Watson, chitarra e violino, Jeff Hooker, basso, e Tim O'Shannassy alla batteria.

 

Con “Anga Vale” gli australiani confermano quanto di buono manifestato nell'esordio: innanzitutto la capacità di scrivere canzoni emotivamente intense, ricche, ballate dal respiro ampio e dall'andamento quasi epico, che li collocano lungo la scia di Nick Cave, in particolare quello delle Murder Ballads; voci fortemente evocative, coinvolgenti e che quando si cimentano nell'affiatato duetto fra la Brockman e Kucharzewski rammentano, come è già stato notato, quello fra Chris & Carla nei Walkabouts. Belli gli arrangiamenti con chitarre, piano e violino che opportunamente sottolineano il respiro ora drammatico, ora intimo e malinconico delle canzoni. Dodici i bran di una scaletta che si segnala per la varietà degli approcci: meravigliose ballate che galoppano acide e frenetiche fra chitarre e il ritmico e nervoso piano di Kucharzewski, cantate anche in simbiosi fra la scura voce maschile e quella femminile più lirica, ma ugualmente intensa (Saint Joan, Mourning MIDNIGHT-SCAVENGERS-Band-720x630Glory, la conturbante The Golden Age of Rage, la nervosa Chicken Hearts); notturne melodie con la bella voce di Johanna accompagnata ora dal piano, ora dal violino (All's Said and Done, ma anche 123); i suoni rarefatti, molto post rock, che accompagnano lo spoken word di Johanna (The Season); ma c'è spazio anche per la declamazione di una poesia di Yeats che poi si trasforma in una canzone sognante (The song of the wandering Aengus) e per due cover del rocker australiano Kim Salmon (Loverslain, Swampland). Da ascoltare e possibilmente seguirli nel loro imminente tour italiano. 

 

Voto: 7,5/10
Ignazio Gulotta

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