Marta J. & Chebat Quartet Amelia

Joni Mitchell si inserisce in maniera paradigmatica nella musica contemporanea. In lei trovano piena realizzazione, e si uniscono in una sinergia completa e vitale, diversi generi musicali che si ibridano con una intelligenza non comune. L'omaggio che la cantante milanese Martha J. opera, in quest'album, "Amelia",  insieme a Francesco Chebat al piano e fender rhodes, Giulio Corini al contrabbasso e Maxx Furlan alla batteria, si contraddistingue per il difficile confronto con la statura della cantante canadese. Il risultato è ottimo. La scelta è quella di una rilettura in chiave jazz non solo dei brani del periodo più jazzistico della Mitchell ma anche del primo periodo squisitamente folk. Cosi Moon At The Window mantiene quel fantastico sapore blues, con un timbro vocale che non imita ma che custodisce una sorta di prossimità timbrica a quella della Mitchell, pur conservando una sua specifica originalità: è questo il lavoro più sorprendente della cantante milanese a cui va il nostro plauso. Sweet Sucker Dance viene riletta con sobrietà e le iniziali sonorità del brano originale jazz, siamo nel 1972, vengono prese a pretesto per rileggere il brano,  fornendogli una chiave swing. La scelta oculata dei brani indaga alcune tracce meno famose permettendo di investigare con attenzione la vera essenza della cantante canadese. Il progetto trova un suo modo d'essere originale che ibrida l'omaggio con una voglia di scovare nella musica della Mitchell quella vena jazz che qui viene ampiamente indagata.