Migliora leggibilitàStampa
20 Gennaio 2015 ,

Amaury Cambuzat (Ulan Bator) AMAURY CAMBUZAT PLAYS ULAN BATOR

2014 - Acid Cobra Records
[Uscita: 01/12/2014]

 Francia   #Consigliato da Distorsioni 

 

a2247618642_2Da oltre un ventennio ormai, gli Ulan Bator sono uno dei nomi di punta del post rock europeo. Fondati da Amaury Cambuzat e Olivier Manchon, in Italia sono stati pubblicati inizialmente dal Consorzio Produttori Indipendenti di Ferretti e Zamboni (ma nessuno dei brani compresi in “Polaire”, l’antologia per il mercato italiano, è presente in questo disco). Nel corso degli anni gli Ulan Bator hanno pubblicato sette CD più i live e le raccolte, hanno collaborato con personaggi del calibro di Michael Gira, hanno ospitato anche importanti musicisti italiani come Egle Sommacal, e Cambuzat è anche membro dei riformatisi Faust. Oggi, come da prassi sempre più in uso non solo tra i musicisti, Cambuzat si è affidato al crowdfunding per incidere un disco in cui rilegge in versione acustica una decina di brani del gruppo. Il disco è in edizione limitata a 300 copie e comprende un libro illustrato, coi testi del gruppo accompagnati da disegni realizzati da Amaury stesso. Nel passaggio alla versione per sola voce e chitarra le canzoni non perdono minimamente carisma.

 

È un disco affascinante e un po’ inquietante, le melodie sono misteriche, mai strutturate secondo un classico schema strofa ritornello. La semplicità dell’arrangiamento non faccia ulanbatorpensare a un disco cantautorale: le canzoni sono molto complesse. Si susseguono come un flusso di coscienza, con gli stacchi della chitarra a dare il cambio alla voce. Non sono canzonette orecchiabili, ma hanno la capacità di coinvolgere l’ascoltatore, grazie ad una scrittura complessa e uno stato d’animo malinconico ma vitale. La voce di Cambuzat non è particolare, non è un cantante impostato, spesso sussurra o suggerisce le parole, ma non è nemmeno un semirecitativo alla Gainsbourg, gli stili sono molto diversi. Non è nemmeno il disco di un chitarrista virtuoso, provenendo da ambienti post punk e post rockulanmaury Amaury va dritto al sodo, la chitarra ha ampio spazio ma mai secondo schemi tradizionali riff/solo. Difficile segnalare una canzone su un’altra; forse La lumiere blanche o Pensèes massacre sono le più accattivanti, ma tutto il disco (del resto si può considerare un’antologia, anche se i pezzi sono in versioni diverse) è di livello alto. C’è da sperare che oltre alla prima tiratura limitata segua ben presto una ristampa. Per il 2015 gli Ulan Bator hanno annunciato l’uscita di un disco nuovo, con la nuova formazione che presenta, accanto a Cambuzat, Matteo Dainese, Nicola Manzan e Nathalie Forget alle “onde Martenot” (antico tipo di sintetizzatore). 


Voto: 8/10
Alfredo Sgarlato

Audio

Video

Inizio pagina