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5 Dicembre 2014 , ,

Ani DiFranco ALLERGIC TO WATER

2014 - Rigtheous Babe
[Uscita: 14/10/2014]

USA                                                                           # Consigliato da Distorsioni

anidifrancoAni DiFranco è una musicista tra le più eclettiche e prolifiche del panorama musicale contemporaneo: con questo “Allergic to water” è giunta al diciottesimo album. Nella sua carriera non ha mai accettato compromessi, né artistici né commerciali, guadagnandosi molti fedeli ascoltatori ma non il successo patinato. Del resto non era nei suoi piani, altrimenti avrebbe fatto r’n’b o gangsta rap e non rock alternativo, spesso venato di punk, oppure, come in questo caso, capace di flirtare allegramente con jazz e folk. Una canzone come la bellissima See see see see, in cui la voce è per la quasi totalità del brano accompagnata quasi solo da una chitarra arpeggiata con gentilezza, ma anche con ritmo sincopato, è emblematica della svolta intrapresa. AniDi Franco si è trasferita a New Orleans dalla natia Buffalo e da qualche anno collabora con musicisti locali, tra cui spicca Ivan Neville, che ha suonato il piano. Il ritmo della città le è entrato nel sangue, così come il senso di solidarietà nato dopo la tragedia dell’uragano Katrina. E così nasce questo disco, agli antipodi dalla “riot girl” degli inizi. Ed è un lavoro più che riuscito, dove le canzoni si susseguono leggiadre. Il livello compositivo è alto e gli arrangiamenti variati. 

 

francoLa voce gentile di Ani DiFranco danza su tocchi leggeri di chitarra e ritmi mai pesanti. Non così gentili i testi: Ani è un’arrabbiata, una militante. Woe be gone, per esempio, parla di sofferenza, di pazzia, che circondano l’artista; Dithering racconta un mondo dove si è etichettati sin dalla nascita e da cui è difficile sottrarsi. E la lingua usata non è facile, è ricca di espressioni gergali. Ma non mancano le canzoni d’amore: See see see see è tra queste. Il livello compositivo raggiunto da Ani DiFranco in questo disco è ani-difrancomolto alto. Una canzone come Woe be gone è semplicemente perfetta: il contrabbasso scandisce il ritmo con una figura ritmica apparentemente semplice, ed intorno ai ritmi e alla voce le continue variazioni dei fiati, molto ben scritti, della chitarra e dell’organo, ricamano un tessuto sonoro delicato e forte insieme. Oppure possiamo citare Happy all the time, che invoglia già dal titolo: un andamento blues e pochi ma perfetti tocchi degli strumenti solisti, piano elettrico e chitarra. Possiamo dire di trovarci non più di fronte a una punkettara ma a una nuova Joni Mitchell: non siamo lontani dai livelli della magnifica canadese. Un disco tra i migliori usciti in questo finale di stagione, ottimo per tutti i palati. 

Voto: 8/10
Alfredo Sgarlato

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