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23 Giugno 2020 ,

Moby All Visible Objects

2020 - Little Idiot
[Uscita: 15/05/2020]

L’ennesimo tassello discografico di Mr. Hall, in arte Moby, vede la luce per la Little Idiot, a distanza di due anni dal notevole “Everything Was Beautiful, And Nothing Hurt”, e dopo il folle esperimento di chirurgia elettronica su un suo vecchio album, ridenominato “Long Ambients 2”, a far seguito al Vol. 1 del medesimo del 2016. “All Visible Objects” conferma il talento visionario ed eslege dell’eclettico artista americano. Undici frammenti di pura contaminazione elettronica, con sfaffilate di acid house e percussivi refrain spaziali, con momenti di autentica catarsi sonora e ballate di matrice ambient di rarefatta intensità. Il ritmo ossessivo di Morningside apre degnamente l’album, spingendo l’ascoltatore verso una sorta di trance elettronica. Di taglio decisamente ambient è, invece, l’abbrivio di My Only Love, che riporta a taluni episodi lirici dei dischi degli anni ‘90 del Nostro, mentre un indiavolato ritmo dance sovrasta la struttura di Refuge. Si snoda lungo una linea di efficace alternanza tra atmosfere alquanto sostenute e meditative discese nel suono più ovattato e sognante, il disco. Ed è la sua forza, invero. One Last Time scivola via come un esile ruscello sonoro, quieto e suadente, mentre Power Is Taken riporta la traccia in direzione di una struttura house potente e laminata d’acciaio. Uno degli episodi più intensi e poetici dell’album è rappresentato certamente da Rise Up In Love, in cui la felice giustapposizione di toni vocali dal poetico impatto e di repentini lampi di space-dance dalle translucide cromature fa innalzare il livello qualitativo di alcune spanne. Forever è una danza per manichini eteroguidati provenienti da lande cosmiche. Le placide note di piano, su cui si adagia il molle velluto della voce femminile, cede presto il passo a ritmi più vivaci in Too Much Change, mentre di mera matrice ambient è Separation, una meditazione per piano ed electronics che rinvia a immagini di cieli crepuscolari. Movimenti frammentati di un ballo epilettico connotano la linea sonora di Tecie, prima dell’incisivo epilogo di All Visible Objects. in bilico tra melanconie vesperali e brucianti respiri elettronici. Un album degno e ispirato, infine.

Voto: 7/10
Rocco Sapuppo

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