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10 Ottobre 2014 , ,

Rob Lynch ALL THESE NIGHTS IN BARS WILL SOMEHOW SAVE MY SOUL

2014 - Xtra Mile Recordings
[Uscita: 22/09/2014]

Gran Bretagna                                                                                 # Consigliato da Distorsioni

rob lynchChissà se davvero il trascorrere molti notti nei bar può servire a salvarci l’anima o almeno a renderci meno amara la vita, quel che è certo è che ascoltare il disco di Rob Lynch contribuirà a darci qualche decina di minuti di allegra spensieratezza rock, di sfrontatezza punk e di energia. Non che le canzoni sprizzino di banale e ottuso ottimismo, spesso l’argomento è tutt’altro che leggero, ci sono brani che parlano di rimpianto e di nostalgia, ma è l’atteggiamento di Lynch che sembra dirci: queste sono solo canzonette che cercano di renderti la vita più accettabile, cantale insieme a me ed 'everything gonna be allright'. Rob Lynch è un giovanotto inglese di ventotto anni, originario di Stamford, cittadina a cui dedica una canzone che è una delle più intime e nostalgiche del disco, fino ad ora ha pubblicato alcuni ep autoprodotti e poi si è dedicato a lunghi tour. Non è difficile immaginarselo protagonista di esibizioni che surriscaldavano le atmosfere di piccoli locali e pub, in cui fiumi di birra e note musicali si intrecciavano inestricabili.

 

Perché Lynch ha il dono della grande comunicativa, le sue canzoni dagli arrangiamenti semplici ed essenziali colpiscono al cuore per la loro immediatezza, le melodie conquistano e suscita un’inevitabile istintiva simpatia. Registrato fra il 2012 e il 2013 a Filadelfia in compagnia di altri tre musicisti “All These Nights In Bars Will Somehow Save linchMy Soul” è un disco di folk punk, godibile e onesto, come uno Shane MacGowan meno sguaiato e più riflessivo o perfino uno Springsteen meno muscolare e maggiormente conscio dei propri limiti. Fra le undici tracce, la prima è una breve introduzione che con le voci del pubblico in sottofondo crea un’atmosfera di suono in presa diretta, dal vivo. Tra le songs, tutte di buon livello, spicca la commovente  Whiskey, una sentita ballata che ha dietro una storia bellissima, racconta Lynch: «This is a song about a night my father and I had together where we drank too much whiskey and played each other our favourite songs…He died when I was 21, and when I first went to visit him in hospital, I was walking down the corridor towards his ward and I could hear him telling the other patients around him the story about that night we had». Poi l’irresistibile My Friends And I, la malinconia di Stamford e These Nights, e la ballata punk Broken Bones. Da ascoltare sorseggiando una pinta di Guinness.

Voto: 7/10
Ignazio Gulotta

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