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1 Febbraio 2015 ,

Andrew Combs ALL THESE DREAMS

2015 - Loose Music
[Uscita: 26/01/2015]

USA   #Consigliato da Distorsioni  

 

all these dreams coverAndrew Combs è un cantautore d'altri tempi. Elegante, ricco di charme, è l'erede naturale dei migliori Texas folk troubadour, anche se è nato a Nashville. Una città sempre impegnativa per quanto riguarda la musica, da sempre accostata al country più tradizionale, quello documentato dalla celebre pellicola di Robert Altman. Ma Andrew guarda oltre quello stile stereotipato. Ha un approccio alla materia che può rimandare al primo Harry Nillson, artista che recentemente sta avendo una rivalutazione senza uguali. Speriamo invece che Andrew Combs venga immediatamente apprezzato per quello che è riuscito a produrre in circa 3 anni d'attività. Parliamo quindi più diffusamente di lui prima che il mondo si dimentichi della sua esistenza. Si fa in fretta a dire il vero, visto che ha prodotto due soli eccellenti album, avendo esordito nel 2012 con "Worried Man" che dimostrava già le sue eccellenti doti compositive oltre che vocali. Un'ottima formazione a sei elementi faceva da backing band, al resto ci pensava lo stesso ragazzo di Nashville che componeva 11 eleganti ballads elettriche che rimandavano al Jackson Browne periodo "For Everyman" e "Late for the sky". Un disco al 100% di stampo americano, dalle voci alla pedal steel in evidenza. Dopo tre anni Andrew ci riprova con questo "All these dreams", una bellissima replica del già interessante esordio. Contrariamente a quanto di solito accade per la maggior parte degli artisti qui appaiono maggiori i momenti intimisti ed acustici rispetto all'opera prima.

 

AndrewCi sono inserti melodici di grande ricchezza emotiva, ballate toccanti che ricordano la vena lirica di colossi come Gram Parsons o lo stesso Harry Nillson, che viene quasi imitato in una song come Nothing to lose. Sulla stessa linea ci sono canzoni profonde e di gran classe come In the name of you, Slow road to Jesus, la pedal steel struggente di Suwannee County, Pearl, che è quasi una ballad springsteeniana ma soprattutto l'apertura perfetta di Rainy day song, una canzone che uno come James Taylor avrebbe voluto comporre ai tempi d'oro. Un disco poco rock e con l'anima molto cantautoriale, poche le eccezioni, tra queste Foolin e Long gone lately che sono forse anche gli episodi meno originali del mazzo. Andrew Combs è uno storyteller fra i più bravi in circolazione, Andrew-Combscon l'anima sudista e con una voce talmente bella che desterebbe anche l'ascoltatore più distratto. All these dreams è una magnifica opera seconda, tra le cose più interessanti a livello solista di questo inizio di 2015, in attesa del secondo folgorante disco di Ryley Walker. In questi primi mesi dell'anno sta girando anche in Europa dove è in tour col compagno d'etichetta Justin Townes Earle, altro nome da tenere d'occhio. Niente Italia al solito. Un pò di visibilità può arrivargli da queste pagine, speriamo che sia di buon auspicio per la sua futura carriera. Per adesso non vi resta che mettere le mani su questo disco, non saranno 40 minuti del vostro tempo sprecati. 

Voto: 8/10
Ricardo Martillos

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