Grandbrothers All The Unknown

Nuovo affascinante album per i Granbrothers, intrigante duo jazz/elettronico tedesco composto da Erol Sarp al pianoforte e Lukas Vogel ai sintetizzatori. Un connubio di strumenti e visioni che si concretizza in uno stile assai particolare, che potremmo senz’altro identificare come classicismo d’avanguardia che sotto diversi aspetti ricorda le opere più volutamente fredde e concettuali del nostro Ludovico Einaudi (“Nightbook”), l’ultimo Yann Tiersen e la vena sperimentale di Brian Eno del periodo “My Life in the Bush With Ghosts” senza la voce di David Byrne. Opera sognante ed eterea, “All The Unknown” nell’artwork e nella maggior parte dei titoli dei suoi tredici brani richiama il fascino ed il mistero del mondo della natura, bene prezioso che l’uomo deve tornare a proteggere e del quale nonostante gli studi e la scienza non ha ancora carpito tutti i misteri. Con assoluta grazia, ispirazione ed eleganza, il duo tedesco ci accompagna in una danza musicale armoniosa e ammaliante che unisce e riequilibra tanti aspetti apparentemente antitetici: classicità ed avanguardia, analogico e digitale, naturalezza ed artificio, cerebralismo e sentimento. In circa un’ora di viaggio sonoro, Sarp e Vogel rapiscono l’ascoltatore con la purezza cristallina delle composizioni di “All The Unknown”, immergendoli nell’eleganza minimale in cui convivono le soavi note del pianoforte e i raffinati campionamenti dei synth. Realizzato con la particolare scelta di affiancare simultaneamente diverse parti di pianoforte registrate da Erol Sarp, l’ultima opera dei Grandbrothers presenta un approccio compositivo e realizzativo assai particolare mirato alla ricerca di nuove potenzialità sonore per il duo. Il risultato si concretizza in un’affascinante ibridazione di jazz e ambient capace di donare un’esperienza di ascolto profonda e ricca di sfaccettature coperte da un minimalismo solo apparente, che tuttavia non sfuggono certo all’orecchio più attento.