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2 Febbraio 2023 ,

Monteclava Al Canto Dei Pidocchi

2022 - Music à la Coque - Cassetta Ltd. Ed.
[Uscita: 23/11/2022]

Pino Montecalvo e la sua creatura Music à la Coque sono veramente una sfida diabolica al nostro mondo dell’ostentazione. Da Bari arriva una proposta defilata e di grande qualità che è provocazione autentica e sfida. Il catalogo dell’etichetta vanta una serie di piccoli gioielli di pregio sfornati nei supporti più inusuali per esaltare un tipo di suono materico, pastoso, artigianale, assolutamente inconcepibile per i canoni puristi della tecnologia digitale. Questa volta, con l’alias di Monteclava, ci viene proposta una cassetta dal titolo “Al Canto Dei Pidocchi”. Si tratta di un amalgama sonoro che seppure formalmente suddiviso in 11 micro tracce è sostanzialmente un unicum concettuale dove l’idea sonora è solo parte di una forma espressiva più complessa che racchiude in sé creatività e arte manuale nella loro dimensione ludica e meno rifinita. Proprio attraverso informi abbozzi di gestualità e astrattezza si veicola un riflesso simbolico della realtà che ci rappresenta. Un mondo complesso, dispersivo, contraddittorio e soprattutto superficiale. Un po’ come fece il grande conterraneo e concittadino Pino Pascali, si decide di ricorrere all’arte povera muovendo dallo scarto ma non tanto per usare la scoria, il rigettato, quali elementi di dissacrazione da ostentare per fare inorridire eventuali spettatori dei loro stessi feticci, piuttosto riplasmare ciò che i più hanno ritenuto superato e obsoleto per rivendicare la propria peculiarità e andare fieri di un disallineamento - scollegamento voluto, pensato. "Al Canto Dei Pidocchi" è un solco scavato a mano nella terra viva, è un’azione meccanica che promana dalle braccia ma nel suo procedere ostinato ha in sé molteplici micro variazioni. Accumulo, sottrazione, ripetitività mai uguale a sé stessa proprio perché scaturita dalla sinergia corpo mente. E questa ostinazione, questa fatica che prende energia e dà energia, parla attraverso la membrana/diaframma del nastro magnetico che ne restituisce autenticamente i palpiti, le esitazioni, l’accanimento, l’incedere volutamente ingombrante che è quasi un fastidio tellurico e insolente che ci desta a noi stessi. Insomma, questi pidocchi beatamente cantano e festeggiano sulla nostra testa e sono ospiti nostro malgrado. Riescono a fare baraonda con le nostre squame e nel loro piccolo ci destabilizzano. Forse la sovversione di ogni paradigma, di ogni logica strutturata deve partire proprio da una sorta di guerriglia che vada a corrodere e svuotare l’idea di stereotipo. Un lavorio sui suoni concreti reiterati, amplificati e decostruiti. Una ricerca dell’archetipo per nuovi possibili. Il tutto ovviamente è confezionato in una edizione limitatissima che potrà consentire un trattamento antiparassitario e purificante completo, con tanto di scatola porta sapone realmente vintage e pettine numerato a doppia faccia a denti serratissimi per una sarchiatura implacabile. Ma i più avveduti che non riuscissero ad aggiudicarsi la cassettina o che ancora fossero indecisi se comprare o no il mangianastri, potranno comunque acquistare l’album in digitale.

Voto: 7.5/10
Romina Baldoni

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