Migliora leggibilitàStampa
11 Settembre 2014

Tricky ADRIAN THAWS

2014 - K7
[Uscita: 09/09/2014]

Gran Bretagna
adrianE
fu così che Tricky ritorno a sè stesso. “Adrian Thaws”, vero nome del musicista, è il titolo del nuovo disco, che esce a vent’anni dal debutto “Maxinquaye”, il cui titolo storpiava il nome della madre, morta suicida quando lui aveva tre anni. La chiusura di un cerchio? Il ritorno alle origini per un artista che si è conquistato uno status di culto ma raramente ha ritrovato i livelli dei primi due album? Purtroppo quei livelli rimangono lontani. Il disco in generale è, tutto sommato, noioso. Tricky cerca di variare stili ed arrangiamenti, ma solo alcuni brani sono riusciti. Piace quando gioca al Gainsbourg post-apocalittico, ovviamente in coppia con una signorina che cambia ad ogni brano, vedi Silly games (che peraltro è una cover, di Janet Kay), ospite Tirzah, delicato ritmo “lovers” e melodia suadente. Piace l’iniziale Sun down, tamburi pestati e bassi gommosi come ai vecchi tempi, col ragazzo di Bristol che rappa indolente come sa fare lui e il controcanto adolescenziale di Tirzah. Tricky esplora stili diversi tra loro, come il jazz soffuso e notturno di Something in the way (vocalist Francesca Belmonte) o il feroce old skool Gangster chronicles (vocalist Bella Gotti). 

 

tricky-2014Ma non sempre il gioco riesce. Troppo spesso i pezzi sono noiosetti. Comporre undici canzoni su uno stesso canovaccio risulta difficile: troppo spesso Adrian Thaws, ora possiamo chiamarlo anche col suo vero nome, ricicla il già sentito. Ad esempio il riferimento al drammatico presente My Palestine girl meritava ben altra riuscita, qui si rimesta quanto già fatto nei dischi precedenti. Non è l’unico caso: Lonnie listen, per esempio, non sarebbe malvagia come groove  e melodia, ma a differenza di altri brani citati in precedenza, non inventa un idea nuova, potrebbe essere un out-take da Maxinquaye, troppe volte in questo disco sembra di risentire Hell is round the corner. Ci sono anche brani (The unloved (Skit)) che sono puramente dei riempitivi, sicuramente per l’autoretricky-nicotine-love avranno una loro urgenza, ma all’ascoltatore non dicono nulla. Alla fine, tra brani piacevoli e brani così così il buon Tricky riesce a portare a casa un pareggio: senza ipocrisie, se fossimo ancora all’epoca in cui il consumatore abituale di musica era un ragazzino che metteva da parti i soldini per acquistare i dischi, lo bocceremmo. Poiché oggi i dischi si ascoltano in streaming, fermandosi sui pezzi che “spaccano” e saltando quelli che rompono, possiamo arrivare alla sufficienza.  

Voto: 6/10
Alfredo Sgarlato
Inizio pagina