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2 Gennaio 2013

Abayomy Afrobeat Orquestra ABOYAMI AFROBEAT ORQUESTRA

2012 - Bolacha Discos
[Uscita: 14/10/2012]

Abayomy Afrobeat Orquestra ABOYAMI AFROBEAT ORQUESTRA 2012 – Bolacha Discos  # Consigliatissimo da DISTORSIONI

 

In Brasile l’interesse per la musica di Fela Kuti è sempre vivo e anzi in questi ultimi anni sta avendo un momento di grande espansione e si moltiplicano le band che si ispirano alla musica del maestro nigeriano dell’afrobeat. L’Aboyami Afrobeat Orquestra è un ensemble di ben tredici elementi che si è formato a Rio nel 2009 in occasione del primo festival dedicato a Fela Kuti che si tiene ogni anno il 14 ottobre per celebrarne il compleanno, e non a caso aboyamy in lingua yoruba significa proprio “felice incontro”, infatti da quel primo show è nato un gruppo stabile e adesso il collettivo approda al suo album d’esordio. Quello fra lo Stato sudamericano e l’afrobeat è del resto un incontro più che naturale, da sempre il Brasile guarda con interesse e passione alle sue origini africane, per scoprire le autentiche radici tropicali della sua cultura anche in opposizione alla cultura che arriva dall’Occidente coloniale. E infatti l’accostamento alla figura di Kuti non è soltanto musicale, ma è legato alle sue battaglie per la liberazione dei popoli africani e  contro il colonialismo, tematiche sociali e politiche che ritroviamo anche nei testi della orchestra Aboyami.

 

Una sezione fiati, tre sax, una tromba e un trombone, una tastiera, due chitarre, un basso, tre percussioni e una batteria compongono l’organico della band di Rio de Janeiro. La musica se si snoda soprattutto lungo le coordinate dell’afrobeat, con i caratteristici riff di chitarra e percussioni tropicali, rimane comunque profondamente legata alle proprie radici, facendo propri ritmi samba e candomblé e con quel languore e senso nostalgico tipico dell’animo carioca che ogni tanto affiora.Ma non mancano influenze jazz, specie negli assolo dei fiati, ma anche la psichedelia fa capolino, per esempio nel finale di Afrodisiaco, più vicina a Fabio che agli Os Mutantes. Il risultato è un mix perfettamente riuscito di musica ballabile fra ritmi nigeriani e tradizione brasiliana, un funk.che scorre ora fluido e vivace, ora frenetico e arrabbiato.

 

 

A comporre questo disco d’esordio, registrato in soli quattro giorni cercando di riprodurre in studio la forza e l’energia delle esibizioni live, sono sei brani di lunghezza oscillante fra i 5 e gli 8 minuti, cover di artisti brasiliani come Jorge Benjor e Marku Ribas, fra i più attenti alla musica afro, classici dell’afrobeat e composizioni originali. I testi testimoniano l’impegno antirazzista e per l’uguaglianza, ma anche la difesa del sincretismo religioso, che spesso sconfina nella magia, tipico della loro terra. Particolarmente belli anche la cover realizzata da Larry Isimah e il poster allegato al disco dell’artista nigeriano Lemi Ghariokwu.

Ignazio Gulotta

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