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5 Maggio 2013

Mire Kay A RISING TIDE LIFTS ALL BOATS

2013 - A Tenderversion Recording
[Uscita: 5/04/2013]

Mire Kay – A RISING TIDE LIFTS ALL BOATS 2013 – A Tenderversion RecordingIl freddo stringe nella sua morsa il grande Nord, paesaggi coperti di neve, grandi silenzi, venti gelidi spazzano l’aria, un clima che induce alla malinconia e al raccoglimento, a cercare il calore di un ceppo acceso in un camino, sono queste le atmosfere evocate dal duo femminile svedese Mire Kay, qui al loro debutto sulla lunga distanza, precedentemente Emelie Molin e Victoria Skoglund hanno fatto parte del gruppo svedese post-rock Audrey. Il disco è stato registrato a Malmö ed esce per la A Tendervision Recording, etichetta della stessa città che pubblica alcuni degli artisti indie svedesi più interessanti.

 

La musica di Mire Kay si caratterizza per una delicata e fragile tessitura sonora affidata a pochi strumenti e ad arrangiamenti essenziali, il ruolo da protagonisti è affidato alla chitarra acustica e al violoncello, ma qua e là compaiono anche il piano e il violino, in un’atmosfera soffusa, eterea, nessuno strumento prevale sull’altro, i suoni sono dolci, quieti, trasmettono la pace e i lunghi silenzi degli spazi sconfinati degli inverni nordici. Non a caso sono assenti le percussioni che col loro suono troppo deciso rischierebbero di compromettere la sottile filigrana intessuta dagli strumenti, fra i quali particolarmente importante è la funzione del violoncello, col suo suono evocativo e misterioso dona magiche sfumature al tono crepuscolare e algido del disco. Ma “A Rising Tide Lifts All Boats” è soprattutto il canto di Emelie Molin e Victoria Skoglund, l’intrecciarsi delle loro voci, i duetti, l’alternarsi delle due nelle parti soliste e nei cori, creano atmosfere di grande intensità, ammaliano e conquistano e pur cantando di neve e gelo finiscono per scaldarci il cuore,

 

La musica delle due svedesi si avvicina come spirito e atmosfere a dischi quali quello da solista di Lotte Kestner dei Trespassers Williams o a quello della finlandese Lua Nua, ma forse il legame più forte è quello con lo slowcore dei Low, faranno da supporto alla band di Mimi Parker nelle date scandinave del loro tour europeo. Mentre il parallelo con le connazionali First Aid Kit appare piuttosto labile, queste sono più gioiose e folk, mentre Mire Kay virano dolcemente verso atmosfere umbratili e crepuscolari, vi prevale quella malinconia pensosa e assorta che è tipica dell’anima nordica soprattutto nei lunghi e bui mesi invernali. Ma la loro musica è così comunicativa e il loro canto così contagioso che conquista tranquillamente la sensibilità solare, ma forse è solo apparenza, di noi mediterranei.

Voto: 7.5/10
Ignazio Gulotta

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