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28 Febbraio 2016 , ,

The Besnard Lakes A COLISEUM COMPLEX MUSEUM

2016 - Jagjaguwar Records
[Uscita: 22/02/2016]

Canada

 

besnard-lakes1Quinto LP per The Besnard Lakes, una delle più significative band canadesi del nuovo millennio, quel gruppo che ha dedicato nome e vari titoli d’album all’omonimo lago della loro terra, oggetto di villeggiatura estiva per la coppia Jace Lasek/Olga Goreas, nonché di quiete ed ispirazione a migliaia di chilometri dalla loro Montreal. “A Coliseum Complex Museum”, fin dalla copertina sembra riproporre il loro interesse per gli Ufo messo nero su bianco nel titolo del precedente LP, che segnò il primo passo falso - e così si può dire di tanta raffinatezza e maestria - nel loro ottimo repertorio. La cosa che salta all’occhio scorrendo la tracklist è una complessiva minor durata delle tracce, che fa pensare a composizioni meno strutturate rispetto al passato: l’intento è dichiarato dallo stesso Lasek e la conferma viene fin dal primo ascolto, il tutto condito da atmosfere più solari che mai.

Perché una cosa va detta subito: se cercate la cupezza e la malinconia magniloquenti e in chiave barocca dei primi 3 dischi qui ne troverete solo qualche orma; una in particolare, vetta indiscussa del lotto per chi scrive, quella Nightingale fatta di ripetizioni, echi, e piccole variazioni affidate soprattutto alla chitarra in stile Neil Young. 

 

I due leader incastrano le loro voci molto meno che in precedenza, lasciando a Lasek la quasi totalita’ della scena; compaiono diversi momenti “pop” laddove il freddo singolo The Plain Moon ne è forse il rappresentante meno miscelato ad altri stili, e qualche pezzo che LAKESstrizza fortemente l’occhio allo shoegaze, come l’intro The Bray Road Beast e ancor più Necronomicon, traccia trascurabilissima se non fosse per l’inversione delle regole nell’utilizzo del falsetto, da sempre marchio di fabbrica dell’ensemble.

Fortuna che a chiudere il disco ci pensano la già citata Nightingale e l’altra bellissima Tungsten 4: The Refugee, che avrebbe ben figurato nei dischi degli esordi. Forse quella dichiarata ricerca di spensieratezza e divertimento nel fare nuova musica nasconde un momento di crisi compositiva e non ci resta che aspettare il prossimo lavoro per verificarlo. Nel frattempo, i vecchi fan troveranno il modo di accontentarsi, ma difficilmente il gruppo aumenterà la sua fama grazie a A Coliseum Complex Museum.  

 

Voto: 6.5/10
Davide De Marzi

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