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9 Ottobre 2017 ,

Radio Moscow ‎ ‎NEW BEGINNINGS

2017 - Century Media
[Uscita: 29/09/2017]

Stati Uniti

 

Nuovo inizio per i Radio Moscow. Comprensibile dopo quasi 15 anni di carriera alle spalle e 6 dischi di proficua collaborazione con la Alive Naturalsound. Il power trio di Parker Griggs riparte dalla Century Media e da un assalto garage punk sdrucito, ipercinetico che lascia da parte le tentazione a liquidi e più storditi orizzonti di “Magical Dirt”. Largo alla foga, ad un'urgenza espressiva tanto concreta che si taglia col coltello, ad una smodata passione per il retro rock, che diventa riverenza da figlio prodigo. Nei passaggi più blues sono i Groundhogs, nelle epilessi più trash sono gli Shrine; dove l'hard rock prende il sopravvento, sembrano dei Deep Purple incazzati con Jon Lord dimenticato nel pullman. Alle loro spalle, ecco rievocata la schiera dei grandi misconosciuti dei primi anni '70: dai Third Power di Drew Abbot ai Poobah di Jim Gustafson.

Una creatura mutevole RadioMoscow_Band02eppure perfettamente  circoscritta nel recinto di un heavy rock fatto apposta per traghettare i fasti dei guitar-hero acidi nella nostra nostalgica epoca di Monster Truks, Lecherous Gaze e Buffalo Killers.

E certo che Parker Giggs i trucchi li conosce tutti, ha messo a memoria l'opera omnia della Band Of Gypsys hendrixiana, il “Free Your Mind...” dei Funkadelic e, va da sé, tutto il catalogo dei Blue Cheer. A cui aggiunge quella guarnizione di sana cafonaggine del primo Ted Nugent.

 

Niente fronzoli, niente sottigliezze. Niente ballate né concessioni alla malinconia, se non per quella annacquata d'ironia di qualche slow blues corazzato: si viaggia a mille dalla prima alla decima traccia, gas in fondo, radio a palla e quel che resta dell'anfetamina nascosta nel cruscotto. Prodotto derivativo? Certo, come da trent'anni a questa parte lo sono questo genere di band, che però con un frontman in grado di tenere tutti col fiato sospeso durante i funambolismi degli assolo, fanno divertire da matti anche chi a Woodstock non c'era. Pochissime ed efficacissime idee, con una sciarada di riff che esplodono nell'interplay collaudato tra la sezione ritmica ed una Stratocaster in fiamme: non sarà quella che bruciò a Monterey, ma l'ascolto è consigliato. 

 

Voto: 7/10
Giovanni Capponcelli

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