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4 Luglio 2013

World War Z Marc Foster

2013 - USA

world-war-zCosa succede quando un ottimo regista, un grande attore, un budget di 200 milioni di dollari e una storia di zombie si incontrano? Accade che venga fuori un buon film. "World War Z" e' un buon film. Ha qualcosa di più dei soliti film apocalittico/catastrofici ai quali siamo abituati. Intendiamoci, gli ingredienti sono i soliti. Un cast anonimo, una famiglia felice, dialoghi ridotti all'osso, tanti effetti speciali, dramma imminente e finale pieno di speranza. Incominciamo dal regista. Marc Forster ha un curriculum di tutto rispetto, quasi tutta roba da serie A. Una filmografia variegata che va da “Monster ball”, premiato con un Oscar ad Halle Berry nel 2002, al delicatissimo “Neverland”, con Johnny Deep, al “Il cacciatore di aquiloni” del 2007, fino ad arrivare ad uno degli episodi fortunati della nuova saga di 007. Passiamo al protagonista, Brad Pitt. Bello come il sole, invecchiato naturalmente. È lui che fa la differenza nel film, se di differenza si può parlare. Appagato e più consapevole dopo le sue ultime interpretazioni, si muove con grandissima sicurezza. È l'uomo che tutte le donne e tutti uomini vorrebbero a fianco. È un padre amorevole, ti svegli e te lo ritrovi in cucina a preparare pancakes per colazione, guida l’auto come Webber, pilota aerei, spara come un killer e si muove tra i virus manco fosse il dottor Doctor House. Il film ha un grande inizio, travolgente e inquietante. Poi il  virus dilaga. Il film monta a dismisura.

 

Leggendarie le scene che si svolgono a Gerusalemme. La muraglia umana o meglio di zombie che cresce fino a tracimare oltre al muro che difende la città Santa dagli infetti, rimarrà nella storia del cinema di genere e non solo, e New York assalita in pieno centro da zombie affamati e impazziti è imperdibile. Gli Stati Uniti sono forse l’unico paese al mondo dove la realtà si ispira al cinema e non viceversa, e questo lo aveva capito tanti anni fa il grande Troisi quando diceva che gli americani fanno le guerre un po’ dappertutto per poi poter ispirare gli sceneggiatori e poter poi produrre film di guerra. Degna di nota, più che altro per l’aspetto curioso della faccenda, la presenza di Pierfrancesco Favino che interpreta unWorld-War-Z-La-guerra-mondiale-degli-zombie-in-18-film-video medico italiano colpito anch’esso da gravi lutti in famiglia. Vederlo nello stesso frame con Brad Pitt stordisce l’immaginario cinematografico. Capisci che uno dei due è fuori posto. E’ trattandosi di una produzione hollywoddiana, lasciamo a voi immaginare l’intruso chi è. Purtroppo come spesso accade l’epilogo è un po’ deludente e repentino. La famiglia Pitt è salva e lui può finalmente tornare ai fornelli. Mark Forster cerca di dare al “genere” una dimensione cinematografica di grande respiro e a tratti ci riesce anche molto bene. Se dopo questa bella grigliata mista di carne volete un po’ di sorbetto al limone per rinfrescarvi la bocca sul genere “Zombie” guardatevi il divertentissimo “Benvenuti a Zombieland” di Ruben Fleischer del 2009. Film che deteneva il record di incassi americani in fatto di Zombie prima dell’avvento di World War Z. Ah dimenticavo: mentre andavamo a riprendere l’auto dal parcheggio sotterraneo dopo il film, ci siamo guardati più volte le spalle. Segno che Forster anche questa volta è andato segno.

 

Dario Neglia

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