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28 Novembre 2013

Speciale Torino Film Festival: “La sedia della felicità” Carlo Mazzacurati

2013 - Italia. CAST: Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Giuseppe Battiston, Katia Ricciarelli, Roberto Citran, Silvio Orlando, Antonio Albanese, Raul Cremona, Fabrizio Bentivoglio, Marco Marzocca, Natalino Balasso.

 

Carlo Mazzacurati, regista, sceneggiatore, produttore e attore, è stato insignito del Gran Premio Torino al 31° Torino Film Festival diretto da Paolo Virzì, e ha ritirato il premio alla proiezione al festival del suo nuovo film "La sedia della felicità", in uscita nelle sale italiane nei prossimi mesi. Alla prima torinese del film erano presenti anche altri componenti del cast: Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Giuseppe Battiston. "La sedia della felicità" è una bella commedia divertente nella quale si ride tanto, ed è il primo film comico di Mazzacurati. Il motivo di questa scelta lo ha spiegato al pubblico durante la cerimonia di premiazione, sottolineando la necessità di un cinema consolatorio, ovvero necessario per consolarsi dalla realtà, soprattutto in questi tempi non certo facili. E proprio di questa nostra realtà non particolarmente allegra parla il film, sebbene lo faccia con un grande margine di ironia e di voglia di riscatto, di speranza di cambiamento, quella speranza che il caso e una sedia antica portano ai due protagonisti, Dino (Mastandrea), un tatuatore, e Bruna (Ragonese), un'estetista, entrambi in una situazione economica precaria. I due vivono nella provincia veneta, in quel Nord-Est che il regista, padovano, conosce bene e che – come spiega al TFF – ha visto trasformasi profondamente in questi ultimi anni. Il Nord-Est fa anche da sfondo alle vicende narrate nel film che si svolgono tra Padova, Venezia e le Dolomiti. 

La vicenda comincia nel carcere femminile della Giudecca, a Venezia, dove Bruna si reca per una seduta estetica a una detenuta, Norma Pecche (interpretata da Katia Ricciarelli), la quale, in punto di morte le rivela dove si trova un tesoro, la refurtiva di un furto compiuto da suo figlio, un famoso bandito, e mai ritrovata: il tesoro è nascosto in una sedia della sua casa. 

 

Poco tempo prima Bruna aveva conosciuto Dino, che svolge la sua attività di tatuatore in uno studio vicino al suo, e per una serie di circostanze la donna si troverà costretta a chiedere aiuto a lui per cercare il tesoro. L'avventura si trasforma presto in un percorso a ostacoli per i due, il primo dei quali è rappresentato da Padre Weiner (Battiston), un prete al quale Norma Pecche aveva fatto la stessa rivelazione sul tesoro nella sedia, un percorso che però li avvicinerà e li farà innamorare. Quando i due scoprono che le sedie sono state vendute dal tribunale che ha sequestrato i beni della Pecche, comincia la ricerca degli acquirenti che porta a una serie di situazioni comiche, con una carrellata di piccole parti di altri attori importanti del nostro cinema, quali Silvio Orlando, Antonio Albanese, Raul Cremona, Fabrizio Bentivoglio, Marco Marzocca, Natalino Balasso.

 

Parti nate per loro e costruite su di loro, come spiega Carlo Mazzacurati dopo la proiezione del film, e attori con i quali il regista ha spesso lavorato anche in passato. Silvio Orlando è il protagonista di "La passione" (2010) e "Un'altra vita" (1992), Fabrizio Bentivoglio di "La giusta distanza" (2007), "A cavallo della tigre" (2002) e "La lingua del santo" (2000), nel quale c'è anche Antonio Albanese; ancora Orlando e Albanese sono i protagonisti della bella storia raccontata in "Vesna Va Veloce" (1996) e, a completamento di questa piccola carrellata per ricordare alcuni dei film di Mazzacurati, bisogna senz'altro aggiungere "Il toro" (1994), con Diego Abatantuono. Altri attori sono presenti spesso nei film di Mazzacurati come Battiston e Roberto Citran. Per Mastandrea e Ragonese era la prima volta e, se davvero esiste una sorta di "mazzacuratismo” che investe gli attori che lavorano con Carlo Mazzacurati, come ha simpaticamente suggerito Paolo Virzì alla premiazione, Valerio Mastandrea e Isabella Ragonese sono certo in ottima compagnia.

Rossana Morriello

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