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22 Gennaio 2017

Ordinary World Lee Kirk

14 Ottobre 2016 - Stati Uniti

Sceneggiatura: Lee Kirk - Produzione: Universal - Genere: Dramedy, musicale - Cast: Billie Joe ArmstrongJudy GreerSelma BlairDallas RobertsChris MessinaFred ArmisenBrian BaumgartnerKevin Corrigan - Musiche: Billie Joe Armstrong - Durata: 87' - DVD: 06 dicembre 2016                                                                                                                                                                                                                                                        

ordinary-world-lee-kirk-posterNella lista degli “artisti poliedrici”, un posticino di riguardo tra gli interpreti contemporanei di questa categoria va conservato per Billie Joe Armstrong. Il leader e mente dei Green Day non si accontenta di essere una rock star, nel 2016 si è lanciato anche nel mondo del cinema. A soli 7 giorni dall'uscita di "Revolution Radio", l'ultimo disco dei Green Day, il 14 ottobre scorso ha visto la luce (solo nelle sale americane) "Ordinary World", film diretto e sceneggiato da Lee Kirk in cui Billie Joe fa il suo esordio da attore protagonista. Il leader dei Green Day, che per la pellicola ha composto anche le musiche, tra cui la canzone che dà il titolo al film inclusa nell'ultimo album della band californiana, aveva già avuto precedenti esperienze nella recitazione, interpretando la parte di St. Jimmy nel musical di "American Idiot", e destando grandi apprezzamenti tra critici e fan. --- Non siamo alle prese certo con un capolavoro, esattamente come la maggior parte dei film che vedono impegnati in ruoli più o meno centrali le star del rock 'n' roll. Ordinary World è una classica dramedy americana, un giusto mix di ironia e percorso di formazione individuale, con la musica quale elemento ben presente sullo sfondo. 

 

Si tratta però di un film che riserva anche chiavi di lettura che non emergono a prima vista, una sorta di 'sliding doors': e se, per assurdo, i Green Day si fossero fermati al 1993? Se non fosse mai esistito nessun "Dookie"? Se "American Idiot" non fosse stata una delle più belle opere rock del nuovo millennio? Domande che una rock maxresdefaultstar all'acme della sua fama presumiamo si rivolga in continuazione. E il film, in un certo senso, racconta esattamente com'è la vita di papà e marito che Billie Joe conduce oggi, con una piccola differenza: lui ce l'ha fatta, e per dar da mangiare alla sua famiglia fa dischi e concerti in tutto il mondo, invece che sistemare chiavi inglesi sullo scaffale di un negozio di ferramenta qualsiasi. --- Anche io sono un papà un po’ goffo e impacciato; capisco bene Perry quando si trova ad avere a che fare con gli altri genitori (ha raccontato Billie Joe a downloadNME). Ho vissuto personalmente la spiacevole situazione in cui sai di essere l’unico papà tra quelli della classe di tuo figlio a possedere un disco dei Clash”. La differenza, però, tra Perry Miller e Billie Joe Armstrong è sensibile: molti degli altri papà che BJ incontra a scuola di suo figlio magari non avranno i dischi dei Clash, però certamente avranno a casa almeno un suo album. Un dettaglio che non ci sembra opportuno sottovalutare. 

 

La Trama

 

Ordinary World racconta la storia di Perry Miller (il personaggio interpretato dal nostro), un ex musicista punk-rock che arrivato alla soglia dei 40 si trova a fare i conti con la normale vita di un comune cittadino di New York. Sposato con l'avvocato Karen, padre di una imagesragazzina adolescente (Salome) e di un bimbo neonato, Perry porta una barbetta appena accennata, il capello spettinato con qualche vena di grigio qui e lì è un anonimo paio di occhiali, lavora in un negozio di ferramenta insieme al fratello, e nel giorno del suo quarantesimo compleanno vede emergere dall'indifferenza della moglie e della figlia tutta la sua nostalgia per il passato. La band vive uno "iato temporaneo" da ormai 10 anni, e Perry decide di raccattare i soldi regalatigli dal fratello e affittare la suite presidenziale nel più esclusivo 873272_112hotel di New York per dare una festa in onore dei vecchi tempi. Qui capirà che molti di quelli che riteneva amici in realtà gli hanno voltato le spalle, e l'incontro con una vecchia fiamma (Christen) dei tempi d'oro del punk (ora manager di Joan Jett, che fa un piccolo cammeo nel film) gli fa aprire gli occhi sulla realtà che vive oggi, sul senso di quella carriera nella musica fermatasi sulla pista di decollo, e sul suo rapporto con la famiglia e le priorità di un uomo di 40 anni. 

 

Riccardo Resta

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