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28 Gennaio 2012

Millennium – Uomini che odiano le donne David Fincher

2012 - USA, Svezia, UK, Germania, Canada
Millennium - Uomini che odiano le donne ("The Girl With the Dragon Tattoo") di David Fincher  
con Daniel Craig, Rooney Mara, Christopher Plummer e Stellan Skarsgård,  Warner Bros Pictures, 158 Minuti, Uscita: 3 Febbraio 2012

 

Tradurre l'appassionante libro di Larsson in un film per il grande schermo si era rivelato lavoro impegnativo già con la prima trasposizione svedese. David Fincher e lo sceneggiatore Steve Zaillian strapazzano a livello qualitativo la prima versione ma percorrono velocemente, impetuosi lo stesso binario. Forse troppo velocemente. Il lungo girovagare che Larsson compie sulla pagina, il suo partire da lontano, l'approfondimento, la contestualizzazione dettagliata rendono la lettura appassionante, ti calano lentamente nelle ferite di una società malata, di una Svezia che non conosciamo, che credevamo paradiso democratico per eccellenza. Larsson si prende il suo tempo per arrivare al dunque ma quando ci arriva sono lampi di cupezza, di tristezza nera. Fincher no, c'immerge nel nero del racconto ma lo spoglia dell'attesa che crea tensione sottopelle: il giornalista Mikael Blomqvist viene immediatamente catapultato nella cittadina di Hedestad e dentro i suoi segreti. La risoluzione dell'intrigo - scoprire che fine abbia fatto una ragazza sparita quarant'anni prima - passa per fragili tessere di un puzzle che il giornalista, con l'aiuto della vera protagonista, l'hacker-punk Lisbeth Salander, mette insieme con una fatica orfana dell'ossessione che ammorba le pagine del romanzo.

 

 

La scrittura del film è claudicante e rinuncia fin da subito a tessere la ragnatela di segreti e rapporti presenti nell'opera di Larsson ma rimane troppo fedele alla sequenza cronologica degli eventi per poter sembrare un lavoro altro, diverso, scisso dal libro. Fincher non sembra interessato al thrilling della storia, non crea suspense (Blomkvist nella casa di Martin Vanger) perché non la cerca, sembra invece concentrato nel delineare i personaggi principali, nel descrivere i due protagonisti, i loro mondi distanti che entrano in collisione ma sceglie di farlo lavorando sulle immagini come pochi al mondo sanno fare, raffreddando i rapporti, tenendo/ci emotivamente distanti i protagonisti ed estetizzando, in modo sempre funzionale, la regia. Il regista americano assicura allo spettatore un paio di grandi scene ma sono tutti i 158 minuti a convincere e sorprendere sul piano meramente visivo, a cominciare dai titoli di testa all'interno di un videoclip spettacolare della cover di Immigrant Song dei Led Zeppelin, rifatta da Trent Reznor e Atticus Ross con la voce di Karen O degli Yeah Yeah Yeahs. Di alto livello è la recitazione dell'intero cast ma Daniel Craig e Rooney Mara - quasi sempre in scena - spiccano con le loro performance efficacemente essenziali, poco caricate e pregne di gestualità e dettagli che danno spessore ai personaggi.   E' dunque ottimo cinema quello di Fincher inferiore però al potentissimo "The Social Network" che, a differenza di "Millenium", ha nella capacità di illustrare le sottotrame, gli intrecci e gli intrighi di uno spaccato della nostra Storia la sua grande forza.

Pietro Ferrazzi
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